(AFM Records) Ho adorato “Hymns For The Broken” alla follia, una vera e propria resurrezione per un gruppo dato ormai già per morto e sepolto. Una rinnovata vena creativa continuata in buona parte con il successivo “The Storm Within”. Ora, si può considerare “The Atlantic” come il disco di una band matura, definitivamente entrata nell’ottica di avere una storia alle spalle, una propria discografia con cui fare i conti ma soprattutto, cosa più importante, una identità propria, un’anima chiaramente identificabile da parte di chi ascolta e, in ultima analisi, una lama a doppio taglio. Sì perché ad esempio in Italia il gruppo non è mai stato totalmente apprezzato se non durante la prima parte della carriera. Personalmente penso che il valore degli Evergrey sia uscito solo in questo decennio, grazie a lavori altalenanti in qualità ma comunque in grado di mostrare un’anima complessa e piena di sfumature. Come suona l’undicesimo album in studio del gruppo? Diciamo fin da subito che il marchio Evergrey non si è sbiadito manco un po’. “A Silent Arc”, dopo una breve intro, esplode in tutta la sua potenza con un riff azzeccato, rovinato in parte però da un refrain poco ispirato. Il tutto viene risollevato da assoli davvero molto belli, caratterizzati da una malinconia che ormai regna da anni nelle composizioni del combo. “Weightless”, dalla struttura più aggressiva fa già entrare nel vivo l’opera, anche se ci pensa la semi ballad “All I Have” a riportare alla calma gli animi. “A Secret Atlantis”, un po’ intricata e non proprio immediata, fa capire che comunque mediamente l’album è un po’ più duro delle produzioni precedenti, specie se si analizzano singole tracce. “End Of Silence”, una delle migliori canzoni dell’album, introduce alla seconda parte del lavoro, una serie compatta di brani senza riempitivi di alcun genere, fino alla degna chiusura di un lavoro onesto anche se magari non è l’apice della carriera del gruppo. Una conferma gradita, anche necessaria forse; un gruppo dalla line up ormai consolidata, pronto a proseguire una carriera che ormai ha preso il vento per il verso giusto e che ora può finalmente solcare qualsiasi mare gli si presenti davanti.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10