(Nuclear Blast Records) Sì, ho bocciato senza patemi il debut dei Beast in Black, “Berserker”, ma ora mi trovo in difficoltà con “From Hell with Love”. Ormai i nostri suonano al 100% ‘dance metal’, per chi non lo sapesse un melodic heavy/power dai toni pop, con tastiere onnipresenti e anni ’80 fino al midollo: e se questo non vi fa scappare a gambe levate, non posso negare che la cosa… funzioni. Anton Kabanen e soci hanno messo su un teatrino ironico e dissacrante (come tante altre band stanno facendo in questa fase, penso anzitutto agli Alestorm): se assumiamo che il metal è un’altra cosa (almeno per chi scrive), non credo si possa negare che “From Hell with Love” sia un disco convincente, pieno di melodie riuscite e refrain stellari che tutti quelli che non si prendono troppo sul serio potranno cantare sotto la doccia. Energetica senza essere pacchiana la opener “Cry out for an Hero”; “Sweet true Lies” ruba più dell’ispirazione a Bon Jovi, mentre “Repentless” è legata (per fortuna!) a un power più classico e marcato. Il simbolo del dance metal dei nostri è certamente “Die by the Blade” (ispirata ancora al manga Berserk, come quasi tutto il debut), con le sue tastiere stile Neverendig Story che o si amano o fanno rabbrividire. Immancabile la ballatona, dotata peraltro di un refrain possente, che in questo caso risponde al nome di “Oceandeep”; quadrato l’andamento di “Heart of Steel”. E se alcune sono veramente ‘canzonette’ (penso a “True Believer”), possiamo almeno dare il merito alla Bestia di aver creato un genere. È questo il futuro del metal? Spero vivamente di no! Ma intanto bloccato in auto nel traffico mi godo le pacchianate di “From Hell with Love”.

(René Urkus) Voto: 7/10