copenshadowed(Pulverised Records) Totale astio verso religione e culti. Odio. Nichilismo estremo. Un’aura oscura che emerge da ogni singola maledetta nota di questo terzo full length dei greci Enshadowed. Un album che scatena ansia, sofferenza, paura. Una maledizione articolata su nove pezzi estremamente tetri, pesanti. Un black metal morboso, violento, esaltato da un produzione perfetta, curata completamente dal batterista dei Septicflesh, Fotis Benardo, il quel è in grado di creare quell’atmosfera estremamente cupa, quella sensazione di trovarsi davanti ad un rituale immondo piuttosto che un semplice album di black metal, dove la massima espressione è riversa sull’ultima traccia, l’imponente title track, la cui percussioni sono suonate proprio da Fotis stesso, dove le atmosfere esotiche arricchiscono con una teatralità deviata e viziosa. E’ proprio la title track che offre un valore aggiunto all’album, con quel suo sound che mi ricorda moltissimo il fantastico “Séance” dei Dark Fortress. Il disco  è spietato e aggressivo: la opener “Stary Throne of It” alterna ritmi furiosi e veloci con delle parti cadenzate estremamente malate e perverse. La perfetta anticipazione, una dichiarazione di intenti che non lascia spazio ad alcun dubbio, e nemmeno ad alcuna luce o redenzione. “Is Venit Ex Abyssus” infatti, è “un altro” pezzo che offre violenza pura, e momenti malvagi, caratterizzati da degli arpeggi decisamente azzeccati. “The Scenario” è un pezzo che rompe la sua violenza con un breve, ma stupendo, intermezzo basato sul basso, con un risultato molto oscuro ed inquietante, per poi proiettarsi verso un epilogo trionfante, il trionfo del male e dell’anticristo. Pesante e cadenzata, con un ritmo irresistibile la bellissima “Surrealistic Shade of Color Black”, la quale, verso il finale, ha idee interessanti che riescono a offrirle un dinamismo unico. Ancora atmosfere cupe e ossessive su “Inner Psy-Trip” e la malefica “The Dual Hypostasis of Nihil”. Un album non immediatamente comprensibile, sono necessari diversi ascolti per poter godere della degenerazione sonora con la quale gli Enshadowed sono in grado ammorbare l’etere. Un album imponente, una aberrante sorpresa nella scena estrema, specialmente se si considera che questa band non pubblica un album intero da ben nove anni. Malefico, corrotto, depravato. Questo è il loro sound, questo è un album che potrà appagare i vostri desideri più alterati, brutali e disumani.

(Luca Zakk) Voto: 8/10