(Universal) Il secondo singolo dal nuovo imminente album dei Rammstein è sicuramente molto meno potente e devastante del precedente “Deutchland” (recensione qui). “Radio” è più semplice, è un brano molto più diretto, molto più immediato, dotato di una elettronica più esplicita e subdola… ma anche un brano che, come evidenzia il video, offre una ironia di gran lunga più tagliente e sfacciata, in linea perfetta con lo stile della band tedesca. Brano dalla spudorata direzione dance, un trance beat sballato e pompato a palla dalle pazzie di Flake Lorenz, incattivito dalle chitarre e poi volgarmente ‘normalizzato’ dal singing teutonico dell’apatica impostazione vocale di Till Lindemann. “Radio” è seducente e non offre praticamente nulla di nuovo, sicuramente nulla di rivoluzionario dopo tutti questi anni. “Radio” è ‘semplicemente’ una canzone dei Rammstein, una canzone che attinge qui e lì e riesce a mettersi insieme in modo bastardo e commercialmente disgraziato. Ma “Radio” ha una caratteristica malvagia e viscida, tra l’altro rivelata anche nel testo: si tratta di un brano che vuole farsi ascoltare, che si fa ascoltare all’infinito e che per sicurezza impone l’ascolto con dominante predominanza. E, per farla brave, nessuno mai potrà o mai riuscirà a ribellarsi! E per i pochi sfigati che sapranno sfuggire alla morsa letale della musica… l’epilogo sarà cadenzato dal meraviglioso video!

(Luca Zakk) Voto: 8/10