(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Sono ormai ad altissimo livello gli italiani Wheels of Fire che ‘iniziano di nuovo’ con il terzo full length! Il loro melodic hard rock, dall’intenso ascendente poetico, è riuscito a raggiungere negli anni vari scenari internazionali, compreso l’ambito mercato del sol levante. Le melodie sono sempre ammalianti, addolcite da grandiose e maestose keys (ora con il contributo del nuovo band member), ma c’è una certa potenza graffiante, una direzione che si assesta palesemente tra l’heavy ed il symphonic, dettaglio quest’ultimo che unito al timbro della voce di Dave Rox fa ricordare gli austriaci Serenity. L’album spazia tra l’hard, l’heavy, il melodic, strizzando spesso l’occhio sia agli anni ’80 keys-driven, a certi aspetti del power, che ad antiche ere dei Bon Jovi, mai negando la libertà di sostituire della dolcezza commerciale a sonorità più vicine proprio al metal. Potente e grintosa “Scratch That Bitch”, un brano che subito rivela quella fusione apparentemente assurda tra Serenity e Bon Jovi. Più facciata “Lift Me Up”, brano con un chitarra maleducata supportata da tastiere avvolgenti. Pungente e molto ottantiana “Tonight Belongs To You”, un brano da sparare a tutto volume lungo quell’infinita highway attraverso il deserto. Headbanging d’annata con la favolosa “Done For The Day”, obbligatoriamente sdolcinata “For You”, dannatamente heavy “Keep Me Close”. Molto hard & pop emerge con sfacciataggine di “You’ll Never Be Lonely Again”, mentre è un autentico capolavoro “Another Step In The Dark”, canzone con arrangiamenti sublimi, progressione magnetica, un geniale connubio tra heavy metal e tastiere, potenza e sinfonia, un’occhiata di intesa agli Skid Row dei primi anni ed una stretta di mano agli Avantasia. Stimoli diretti con la romantica e lasciva “Call My Name” e la provocante “Can’t Stand It”. Nonostante le varie e palesi citazioni, i Wheels of Fire creano musica personale ed originale: certo, i richiami alle altre band ci sono eccome, ma sono sempre proposti con provocazione, quasi un indizio per attirare l’attenzione, prima di deviare verso un sound personale sempre molto corposo e curato. Sette anni dal precedente lavoro. Sette anni di riflessione, crescita e maturità. Sette anni che sentenziano una fine per giustificare proprio questo sfavillante nuovo inizio. Musica intensa, dominata da grandiose chitarre, sublimi tastiere, pregiate linee vocali; musica adulta, che vuole sfuggire dalla stretta classificazione del genere, quasi dichiarando apertamente che i ragazzi non si pongono alcun limite artistico e che la loro evoluzione regala loro il diritto di vagare liberamente senza confini.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10