(Street Symphonies Records & Burning Minds Music Group) I Bullring sono al debutto, ma sono composti da un trio tutt’altro che principiante! Musicisti esperti che nel corso degli anni hanno condiviso il palco il palco con nomi noti della scena musicale rock (e non) internazionale, i quali decidono di creare finalmente qualcosa che porti la loro firma, qualcosa di personale nel nome del più sfacciato e potente rock pesante! Tra l’hard rock classico, il metal melodico e le sonorità graffianti del metal southern/groove, questi dodici brani sono coinvolgenti e stimolanti, ricchi di refrain intensi, assoli travolgenti e ritmiche tutt’altro che tranquille: c’è molta rabbia nel loro sound, ma anche una ricerca melodica intensa, suggestiva ed a tratti provocante. Rock subito scatenato e volutamente ignorante con “Are You Shining?”, ma è con “You’re Just What You’re Fighting For” che si inizia a percepire la vera potenzialità della band, un brano ricco di ottime idee melodiche, arrangiamenti interessanti ed una potenza dinamica che ricorda i vecchi Skid Row. Pesante e decisamente southern “My Darkest Shadow”, oscura ed affascinante la bellissima “Violet Song”, una canzone ricca di groove e con un ritornello tra l’epico ed il malinconico. Dettagli tecnici ricercati sulla sferzante “Dirty Paradise”; belle le contraddizioni sonore su “Jackhammer”, un brano con due facce: una mostruosamente pesante e l’altra ai confini del funky. Disperazione iraconda con “Amy And Me”, elettrizzante e maledettamente old school “You Cannot Hurt Me”, inarrestabile “I’ll Snatch Your Tongue”, stravagante la conclusiva “Idea4”. I Bullring sono schietti e senza peli sulla lingua: musicisti con tale esperienza potevano inerpicarsi su un hard rock/metal complesso, intricato, magari anche ultra tecnico, tuttavia il trio ha preferito lasciare quelle teorie macchinose in un secondo piano, iniettando comunque un alto livello tecnico grazie a belle chitarre ed un drumming ricercato, ma dando priorità alla forza, alla grinta, mettendo l’accento su un fragoroso impatto frontale. Un album incompatibile con la serata rilassante sul divano, un album da suonare a volume alto facendo incazzare i vicini. Un album che stimola un po’ troppo il pedale dell’acceleratore se ascoltato in automobile, un album che dal vivo è capace di mietere una grande quantità di vittime!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10