(InsideOut Music) Magia. Pura magia. Una bellezza melodica, musicale e vocale celestiale. I norvegesi Leprous, band con membri/ex membri di bands quali Ihsahn, ICS Vortex, God Seed, Solefald e Gaahls Wyrd (ecc.), giungono al sesto favoloso capitolo. Un capitolo da assaporare con pazienza, da inalare con vorace avidità. Un disco nel quale lasciar fuoriuscire tutte le più intime emozioni, un album avvolgente, sensuale, provocante… ma allo stesso tempo lacerante, letale, deliziosamente soffocante. Elemento di spicco è il favoloso vocalist Einar Solberg (tastierista live di Emperor e Ihsahn), un’ugola dalla potenza devastante, dall’emozionalità unica, con una capacità stilistica stravolgente, compatibile di fatto con qualsiasi genere musicale. Le sue linee vocali clean, con acuti sublimi ed una impostazione generalmente brillantemente malinconica, accrescono mostruosamente la resa del disco, dando ai fantastici arrangiamenti dei musicisti un valore aggiunto infinito; poco importa se “Pitfalls” è un album totalmente lontano dal metal: il fascino generato, il magnetismo crescente ascolto dopo ascolto, rendono questo capolavoro una droga irresistibile, una entità che ipnotizza ed incanta l’ascoltatore, catturandone attenzione, psiche e… sentimenti. “Below” è pura armonia, con un ritornello dal gusto erotico, con divagazioni ritmiche provocanti, stimolanti, allettante. Le pulsazioni di “I Lose Hope” sono eccitanti, con quel basso che vibra dentro le viscere… il tutto in un’attesa orgasmica del favoloso ed irresistibile ritornello. Contorta “Observe The Train”, mentre “By My Throne” è un altro capolavoro nel quale i Leprous creano rock che si fonde con il pop, pop che evolve al rock, con una furia di tecnica progressiva esaltata da dettagli elettronici e -ancora una volta- da linee vocali superlative le quali culminano in un ritornello dal groove musicalmente apocalittico. Imprevedibile e ricca di dettagli contorti “Alleviate”, con picchi del vocalist veramente impressionanti. Esplosiva “At The Bottom”, riflessiva “Distant Bells” con i suoi archi assolutamente affascinanti. “Foreigner” riporta la band a sonorità più potenti, più ‘metal’: il ritornello remotamente power metal rende il brano più compatibile con idee degli album precedenti, mentre la conclusiva e lunghissima “The Sky is Red” riassume le divagazioni di “Pitfalls”, riassume i Leprous nella loro espressività artistica attuale e contiene una dimostrazione di tecnica superiore, di creatività incredibile e libertà artistica totale. I norvegesi abbandonano quasi completamente ogni sonorità metal o prog metal, per lasciarsi andare in una lasciva colonna sonora pregna di malinconia, di delicatezza, amore, sonorità cristalline e sensuali: nove brani stratosferici, nove espressioni artistiche sorprendenti e sconvolgenti, nove canzoni che prendono con decisione in mano i sentimenti dell’ascoltatore, per scuoterli con sublime armonia ed irremovibile decisione.

(Luca Zakk) Voto: 10/10