(My Kingdom Music) Ottavo album in carriera dei norvegesi, ormai accasati con la nostrana My Kingdom Music da molti anni. Ingar Amlien, fondatore dei Crest Of Darkness e al contempo parte dei Conception, insiste con il balck metal suonato in maniera furiosa eppure tale da comunicare strati di melodie. Torbide, oscure, violente, tempestose e pur sempre melodie. Un paio di anni fa Ingar Amlien dichiarò, QUI, «sono fiero di aver sempre seguito le mie idee e le mie visioni, e con il senno del poi è stata la cosa più importante! Anzi, credo proprio che questa sia la ragione più importante per il fatto che siamo ancora qui in questo business!». Già, il black metal è qualcosa che oggi vive su più livelli, alcuni fatti di lustrini e luci della ribalta, altri invece sono miasmi dell’underground che crede e crea ancora qualcosa di rilevante. I Crest Of Darkness sono ancora oggi una black metal band fatta di velocità, di epiche e laceranti atmosfere che sprigionano rime gloriose e mortuarie. A tutto questo si aggiunge quella naturale intenzione di Amlien, ben consolidata da Bernhard alla batteria e Rebo alle chitarre, di integrare anche aspetti meno canonici nella composizione di queste missive black metal. “Endless Night” ad esempio, che ha un lato si sporco ma di carattere heavy, quasi una revisione nera dei Bathory e dell’heavy stesso. Come il riff portante di “Blood” ad esempio. Riflettendoci su però è evidente quanto nei pezzi dei Crest Of Darkness l’oscurità è qualcosa che regna sovrana. Nelle canzoni si respira l’oscurità, atmosfere celate ma intuite e poemi della Mano Sinistra che edificano ogni concetto nei brani. “Euthanasia” è un esempio, oltre ad essere un altro dei vari momenti dove si creano fattezze compositive non necessariamente ed esclusivamente black metal.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10