(Invictus Productions) I belgi Possession copulano con altre empie entità. E dall’inverecondo talamo ecco questo macilento split, il primo della progenie che ne deriva (qui il secondogenito). Affiancati agli americani Spite, i Possession capitanano una release di sano e perverso death/black metal, nel quale danno spazio ai compagni di blasfemia Spite, materializzando assieme poco meno di mezz’ora all’insegna della stregoneria, demonologia, possessioni oscure e, ovviamente, l’adorazione del Maestro, il signore degli inferi. I Possession generano violenza catchy e headbanging con tre brani; un intro ecclesiastico quanto dissacrante, il quale poi abbandona alle fiamme dell’inferno della bellissima “INRI”, un pezzo da otto minuti con un mid tempo lascivo, accelerazioni putrefatte e assolo meravigliosamente stridente, confermando il loro poderoso stile il quale, per sommo piacere dell’ascoltatore, accenna a similitudini con in primi Sodom. L’ultimo brano dei Belgi, “Temptatio”, trasforma l’headbanging cadenzato in un pogo disumano, praticamente una rissa dentro la quale cambi di tempo repentini e dettagli stilistici geniali, rendono il pezzo una pregiata forma di devastazione umana. I meno esperti Spite offrono un bel massacro con la thrasheggiante ma molto demoniaca “Beyond the Witch’s Spell”, per poi abbandonarsi ad una insolita quanto originale e luciferina cover, ovvero “Cruel Creator” dei colombiani (anzi, il colombiano, visto che si tratta di una one man band) Manitú, qui in una versione più raffinata e marziale. Musica per alimentare gli incubi. Musica per sconvolgere le notti. Semplicemente musica nata e pensata per far piacere a Satana!

(Luca Zakk) Voto: 8/10