(Transcending Obscurity Records) L’etichetta di tutto il mondo, perché pubblica lavori di band che provengono quasi da ogni angolo del globo, propone l’esordio degli argentini Medium. Esempio di un crust feroce abbinato al grindcore, i medium sprigionano poco meno di 19′ di furiosa e al contempo melodica espressione di forza. Velocità elevata, chitarre distorte al pari di carta vetrata che raschia del metallo, ma i riff sono l’esempio di progressioni melodiche ben rintracciabili nel loro muro sonoro. Un modo di suonare, dei Medium, che rievoca certe espressioni di mostri sacri del genere come i Terrorizer, ma in una maniera smussata e grazie appunto a linee melodiche pronunciate. “Black Future Patrol, tra i sette pezzi che compongono l’album, rappresenta un modo di essere crust avulso dal grincore. “Gorgola”, tra le prime anticipazioni dell’album scelte dalla band, è un altro esempio di melodia veicolata maggiormente nel crust. Alcune soluzioni proposte in “Radiation Huntress”, come dei fraseggi di chitarra fulminei ma carichi di un feeling inaspettato, sono l’ulteriore esempio di come la band riesca a ad andare ben oltre lo schema duale crust-grindcore pur suonandolo. Niente è banalmente prevedibile in questo album. “Medium” è roba forte, da prendere in un fiato, da buttare giù nel cervello inebriandolo di adrenalina.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10