(Ipecac Recordings) Un bell’assembramento con Chris Spencer degli Unsane, Jim Coleman dei Cop Shoot Cop, Chris Pravdica degli Swans e Phil Puleo di Cop Shoot Cop e Swans. Roba forte e di razza. Spencer e la sua scheletrica e variopinta chitarra, vengono affiancati dai suoni elettronici manipolati e amorfi di Jim Coleman. I due vengono sostenuti dal drumming asciutto ma mutevole e a tratti tribale di Puleo, oltre che dal basso ipnotico di Chris Pravdica. Cosa i quattro sono capaci di fare lo dimostrano ampiamente in “Portrait”, uno dei due pezzi più lunghi dell’album, oltre sei minuti, insieme all’opener “November”. Alternative rock, ma nel caso di “Portrait” è un ipnotico rock acido, offuscato nei sensi, come un’atmosfera satura di metadone. I quattro sono vivaci, creativi, implementano bene l’elettronica nelle maglie dei loro pezzi. In essi entrano aspetti garage rock, noise, grunge. Il tutto è un crescendo di cose, un insieme di suoni che tratteggiano pezzi che flirtano con la psichedelia e altro ancora. Certamente alcuni tratti sparpagliati delle band di appartenenza dei musicisti si mostrano in giro, pur senza mai essere ingombranti all’identità del quartetto. Musicisti di razza, abili a creare cose. È bello e coinvolgente “Human Impact” perché sembra sospeso tra sonorità anni ’90 e cose che non sono mai andate perdute e hanno attraversato i decenni che ci hanno portati ad oggi e a loro, agli Human Impact.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10