(Metal Blade Records) Suonare come a volere andare costantemente fuori dagli spartiti. Igorrr sono un cut up musicale che in “Spirituality and Distortion” raggiungono una forma ancora meno definita, imprevista e con una serie di stili che ampliano maggiormente la fuori uscita dal pentagramma di cui si è scritto. I francesi, pilotati nelle intenzioni e idee da Gautier Serre, impostano qualche situazione black e thrash metal, per divagare poi nel folk, jazz, chiptune, musica sacra e mistica, drum and beat, melodie balcaniche, mazurka e molto altro ancora. Si prendono il loro tempo, poco meno di un’ora, per inscenare quattordici composizioni che simulano un viaggio mentale e spirituale. Per farlo hanno lavorato in tanti e con svariati strumenti e contributi, tra cui anche un violinista, un’arpa, la bravissima  Laure Le Prunenec, voce e da tempo in collaborazione con gli Igorrr, anche un suonatore di oud, la fisarmonica. C’è anche un ospite speciale: George ‘Corpsegrinder’ Fisher dei Cannibal Corpse nel brano “Parpaing”. Altri ospiti ancora, altri musicisti e musiciste, per definire un discorso che sulla carta non sarà stato semplice. La varietà mostrata è enorme, la musica cambia di continuo, ma gli arrangiamenti e i passaggi sono più che riusciti. Se “Savage Sinusoid” (QUI recensito) si è dimostrato eccentrico e fatto di assoluta libertà d’espressione, “Spirituality and Distorsion” ne raccoglie l’eredità e va ulteriormente oltre e probabilmente grazie a un tocco di fantasia in più.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10