L’uscita di “Osyrhianta” dei Fairyland è stata vera manna dal cielo per tutti gli appassionati del buon vecchio symphonic power metal a tematiche fantasy… Metalhead ne ha discusso con Phil Giordana, leader della band francese. Buona lettura! (IN ENGLISH HERE)

Salve Phil, e grazie davvero per questa intervista! La prima domanda è davvero semplice: perché sono passati tanti anni dall’ultimo disco?

Ciao, Renato! Beh, quest’ultima decade non è stata facile. Ho avuto un paio di incidenti, con conseguenti interventi chirurgici e periodi in ospedale. Ma mi sono anche sposato (yeah!). Willdric [Lievin, bassista della band, ndr] ha avuto un figlio, e Sylvain [Cohen, chitarrista, ndr] un figlio e una figlia; anche Francesco [Cavalieri, cantante, ndr] si è sposato (e un matrimonio in Toscana è qualcosa di cui ciascuno dovrebbe fare esperienza almeno una volta nella vita). In breve: abbiamo avuto le nostre vite!

Vuoi presentare ai lettori il concept di “Osyrhianta”? È una sorta di prequel, giusto?

Te la faccio breve: “Osyrhianta” (significa ‘L’età della luce’) è la storia della creazione di Osyrhia. Ha anche a che fare con l’ascesa di Cenos, assieme con la prima assemblea di tutto il popolo di Osyrhia. In gran parte disegna un quadro delle differenti ‘razze’ e delle loro terre, assieme alla caduta di Cenos. È l’inizio di una storia che va ancora completata.

Per favore, dimmi qualcosa di più riguardo i miei due brani preferiti, “Heralds of the green Lands” e “The Age of Light”.

“Heralds of the green Lands” è la presentazione di Illundaria, un continente a sudovest di Eleandra, il continente centrale. Riguarda i suoi abitanti e il loro viaggio per la prima assemblea. “The Age of Light” è uno sguardo in certo modo naive e ottimistico a ciò che i popoli di Osyrhia si attendono per il futuro, ricordando il loro sogno primordiale. E ancora non sanno quale destino arriverà…

Ancora su “Heralds”: come è stato realizzare il video?

È stato un grande giorno, te lo posso garantire! Otto ore in costume, suonando la canzone decine di volte… ma almeno il catering era buono! Poi ci sono stati molti ritardi tecnici per il lavoro il CGI, abbiamo dovuto cambiare compagnia. Alla fine non appare troppo sciatto, ma non mi sento di ripetere l’operazione tanto presto…

Come siete entrati in contatto con Francesco Cavalieri? È facile lavorare con un cantante che vive in un altro stato?

Francesco mi contattò nel 2015, chiedendo se avevamo già un cantante per il nuovo album. Mi mandò un link con la sua ottima resa di “Paradise Lost” dei Symphony X, e ne fui molto preso. Vive a 450km da noi, per cui non è un grande problema. Al momento, con le frontiere chiuse, è un po’ più complesso, ma…

Elisa C. Martin è ospite su un brano… è stato bello lavorare di nuovo con lei? Perché lasciò la band dopo il primo disco?

Elisa ha svolto un grande lavoro sul suo brano, mi spiace soltanto che non ci siamo serviti di più del suo talento. Naturalmente, e come sempre, è stato un piacere lavorare con lei. Il suo cantato sul primo album è ciò di cui sono fatte le leggende! Lasciò la band assieme a Willidric per differenze personali, e in fondo fu colpa mia, dato che non ero ancora maturo nei rapporti con i membri della band… si può dire che ancora non sono un campione su questo fronte! Ma per dare una buona notizia, Elisa è di nuovo il nostro cantante (Francesco è occupato con i Wind Rose)!

Solo una domanda sul passato (sì, sono un fan di lunga data): puoi dirmi qualcosa sul mio brano preferito dei Fairyland, “A Soldier’s Letter”?

Riguarda uno dei principali protagonisti di “Score to a new Beginning”, Ban Arbigail. Era un compagno di Doryan e con una mano sola sconfisse il Leviatano che bloccava la via per Duna. Dopo questa battaglia, descritta in “Master of the Waves”, scrive una lettera a sua moglie a casa, ma essa viene intercettata dalle forze di Cenos e avverte il Signore Oscuro riguardo il destino che lo aspetta. Se vuoi un referente visivo, puoi immaginare Massimo del ‘Gladiatore’ nei campi di grano. Almeno è così che me lo immagino io!

È facile promuovere il vostro disco durante la pandemia? Non sarebbe stato più semplice posporre un minimo la pubblicazione? Avete atteso per undici anni!

Io credo che sia vitale pubblicare il disco durante la pandemia. La gente è bloccata a casa, annoiata a morte, e un nuovo disco potrebbe alleggerire la loro sofferenza. Non è certo nel grande disegno delle cose, ma spero sempre che porti ai fans un po’ di conforto!

Cosa pensi del futuro del symphonic power metal? 20 anni fa, album come i vostri erano molto comuni, 10 anni fa già una rarità… oggi sono una assoluta eccezione!

Non saprei dirti, ho visto molte band abbandonare il lato sinfonico della loro musica, ma anche altre che lo hanno esaltato… Capisco che lo stile potrebbe essere considerato come ‘del passato’, ma so anche che ci sono molte persone lì fuori che ancora lo desiderano. Fino a quando potrò scrivere musica, i Fairyland saranno sempre symphonic metal!

Ti lascio come da prassi la fine dell’intervista… grazie per il tuo tempo e a presto!

Grazie davvero, Renato. Spero che a tutti voi piacerà il nuovo disco. E speriamo di vederci on the road abbastanza presto, state al sicuro e abbiate cura di voi!

(Renato de Filippis)