copechotime(logic(il)logic Records) Fantastico. Semplicemente fantastico. Decisamente un capolavoro. Una storia. Una  storia coinvolgente che sostiene un concept sublime. Un racconto chiaro, marcato, deciso. Uno di quei racconti che sanno incantare, trasportare, rapire. Gli Italiani Echotime danno origine ad una opera completa, potente e geniale incastrata in un metal progressivo grintoso, aggressivo, dinamico, e semplicemente completo. Sembra una collisione tra il massimo di Symphony X, Avantasia,  Ayreon e Dream Theater. Cinque musicisti bravissimi, coordinati, ricchi di fantasia ed innovazione che ottengono come risultato della musica devastante: la potenza trasmessa è travolgente, la voce di Alex è superba (ricorda Tobias Sammet, ma riesce a superarlo ampiamente), le chitarre sono brutali, e la sessione ritmica è semplicemente colossale. A tutto questo si aggiungono delle tastiere che danno luogo a orchestrazioni cinematografiche, tanto che la musica riesce a materializzare i fotogrammi di quella pellicola, di quella esperienza fantastica, quasi reale, che il concept stesso vuole raccontare. Le tracce si susseguono con un altalena di emozioni, marcate dalla musica in maniera eccellente, musica che talvolta è riflessiva, altre volte violenta, per lasciare il posto ad atmosfere digitali, momenti epici, concetti estremamente melodici. Ogni singolo secondo denota una cura esasperata per i dettagli, un songwriting che nasconde un lavoro monumentale, completo, perfezionista, il tutto orientato ad un solo unico scopo: emozionare. Era dai tempi di “The Divine Wings of Tragedy“ dei Symphony X che non sentivo musica così coinvolgente in tutta la sua spietata potenza. Solo Lucassen è stato in grado di farmi navigare tra le melodie che scandiscono le sue narrazioni come ci sono riusciti gli Echotime. Ed è proprio dai tempi di “The Human Equation” che non godo di un finale così assurdo, così apparentemente in contro tendenza, un finale che lascia sbilanciati: è tutto vero? E’ una visione? Un sogno? Un incubo? La certezza è che “Genuine” è un’opera che offre emozioni al loro massimo livello, un’esaltazione del coinvolgimento dell’ascoltatore oltre ogni limite. Invidiabile la maestria, l’intelligenza e la cura impiegate in questo lavoro. E’ molto difficile trovare artisti che riescono ad eccellere in così tanti aspetti della composizione di una canzone, di album, di una sequenza musicale. Per questo gli Echotime sono una rivelazione che si impone al debutto discografico con un’opera che sicuramente non passerà inosservata.

(Luca Zakk) Voto: 9/10