fotoblindedbyfUna band che lavora sodo dalla metà degli anni ’90, totalizzando in particolare tre album in studio, DVD e altro, ma più di tutto tanti concerti e su palchi calcati da nomi illustri. I canadesi Blinded By Faith sono autori di un death metal dai risvolti melodici e duri, con cantato estremo e volubile. L’occasione di avere questa intervista è  l’ultimo album “Chernobyl Survivor”.

(english version)

“Chernobyl Survivor”, un titolo che richiama un episodio che poteva essere apocalittico e comunque ha creato danni. Me ne parli?
La sopravvivenza è l’idea principale dietro il titolo dell’album. Di fatto siamo arrivato al punto dove non sapevamo nemmeno se il disco sarebbe uscito! Dopo il nostro secondo album “Weapons Of Mass Destruction” alcuni membri della band che erano con noi dagli inizi se ne sono andati, lasciandoci in tre. Così dopo aver completato il disco, eravamo estremamente felici e ci siamo sentiti dei sopravvissuti in un certo senso. Adesso abbiamo una line up completa e tutti si impegnano al massimo, quindi siamo pronti a spaccare!

Mi è piaciuto l’uso della doppia voce nei pezzi, cioè growling e screaming. Un duello che da più cattiveria e dinamismo ai brani. Come avete deciso per questa soluzione?
Volevamo che le parti vocali avessero il massimo impatto possibile, quindi è tutto premeditato. Garantisce un ottimo effetto specialmente alla fine delle frasi.

Ho notato nel vostro sound molti riff che hanno una cadenza sul death metal svedese della corrente di Goteborg, cioè con molte linee melodiche, però voi accelerate tanto e la batteria è un tritacarne. Inoltre mi sembra che abbiate anche una certa educazione thrash metal, sempre espressa a velocità spaventose.
Non vedo una domanda, ma sono d’accordo! Ecco altra musica dalla quale abbiamo ricevuto ispirazione durante la creazione di Chernobyl Survivor:Lamb of God, Slipknot, Soilwork, All that Remains, Dragonforce e pure i primi Genesis (watcher of the skies).

Tre album e altre pubblicazioni in oltre dodici anni e molti concerti importanti. Cosa potete dire di voi, con orgoglio e passione della vostra attività?
Per durare tanto nella scena black/death devi essere estremamente motivato, perché non lo fai certamente per i soldi! Quindi, naturalmente, siamo orgogliosi di essere rimasti in giro per tanto tempo, specialmente con la critica positiva del nostro ultimo album “Chernobyl Survivor”, in quanto sono passati cinque anni dalla pubblicazione del secondo album, e rappresenta un certo cambiamento nella direzione musicale

Venite dal Québec, Canada, un regione che negli ultimi tempi propone ottima musica. Io penso soprattutto al black metal ma tu che opinione hai della scena metal del vostro stato?
La scena metal nel nostro paese è viva e vegeta, con un sacco di ottime band giovani, come i Kalter, Depth Og Hatred, Nordheim, Blackguard e Aeternam, tanto per citarne alcuni. Quindi tutto ok! E ci divertiamo un sacco a fare concerti e feste in giro con queste band più giovani!

Grazie per avermi dedicato il tuo tempo. “Chernobyl Survivor” è uscito nel 2012, spiega ai lettori italiani cosa si sono persi fino ad oggi. Saluti!
Chernobyl Survivor è un album brutale, veloce con passaggi catchy e melodici. Abbiamo la sensazione che sia il nostro migliore lavoro finora, e speriamo che vi piaccia come piace a noi. Grazie a tutti!

(Alberto Vitale, con la collaborazione di Luca Zakk)

Recensione