copgloryful(Massacre/Audioglobe) Capita purtroppo, qualche volta, che una label ti sottoponga un disco che, semplicemente, suona banale e poco stimolante. A questa poco insigne categoria mi sento in piena coscienza di attribuire il debut dei tedeschi Gloryful, e come esempio di quanto dico vi propongo la coppia intro/opener: suoni sinfonici in sottofondo, voce demonica che profetizza, partenza del riff, urlo del singer, strofa, refrain con cori pieni di ‘hail’, e ripetizione degli elementi sopracitati con in più un solo di chitarra, tutto senza che un solo passaggio non suoni già sentito mille volte. Direte voi, l’heavy/power metal è tutto qui, e avete pienamente ragione: ma se penso a un inizio analogo (il primo che mi viene in mente è quello dell’album “Hellforces” dei Majesty), vedo comunque un grosso gap fra l’energia, l’attitudine e la freschezza del songwriting delle mie band preferite, e le rispettive caratteristiche nei Gloryful. I tedeschi non mi sembrano avere nulla che li distingua dalle centinaia (ormai migliaia?) di formazioni simili, provenienti soprattutto dal centro Europa: e senza inventiva, l’anonimato è l’unica possibilità. Quante volte ho sentito autocelebrazioni come quelle di “Heavy Metal – More than meets the Eye”? E i cori maideniani della titletrack? E i toni acustici iniziali e finali della power ballad “Chased by Fate”? E la pedissequa imitazione del modello manowariano in “Fist of Steel”? Ma diciamo anche qualcosa di positivo: bella la ruggente “Breaking Destiny”, apprezzabile anche la ruggente e melodica “Death of the first Earth” alla fine del platter. Tuttavia “The Warriors Code” resta un disco come ce ne sono tanti, tantissimi altri, che scorre senza sussulti né apprezzamenti da parte dell’ascoltatore.

(Renato de Filippis) Voto: 5/10