fotohundredQuando una band cita fra le proprie influenze i primi album dei Wishbone Ash, non può che essere fra le mie preferite! Un benvenuto agli Hundred, che si presentano al pubblico italiano con questa interessante intervista sullo spirito dell’heavy metal. Buona lettura! (english version)

Salve ragazzi (la mia intervista è con David Pike, Patrick Douëtil e Alex Storrsson, che rispondono coralmente, nda), e grazie davvero per questa intervista! Allora, chi sono le persone dietro il nome Hundred e qual è la loro missione?
Adamo Corazza, David Pike e Alex Storrson alle chitarre; Patrick Douëtil al basso; Tom Clinton alla batteria. Il nostro proposito è semplice: suonare un buon British heavy metal, e divertirci mentre lo suoniamo!

Mi piacerebbe sapere il nome delle tre band (e non più di tre, sia chiaro!) che riconoscete quali vostri modelli principali.
È difficile limitarle a tre soltanto! Iron Maiden, Manilla Road, e i primi lavori dei Wishbone Ash sono le cose che influenzano di più il nostro attuale processo di composizione. Ma deriviamo ispirazione anche da una gamma di altri generi.

Nell’ep “Riders of Ardenland”, ho veramente apprezzato i brani “Charge into Glory” e “The Riders are coming”. Mi dite qualcosa di più su queste canzoni?
“Riders of Ardenland” è ‘ambientato’ in un mondo che abbiamo finito per creare come riflesso della nostra musica. L’Ep è relativo a una battaglia fra le forze di Ardenland e un’armata del sud. “Charge into Glory” racconta come i guerrieri del nord si lanciano nella mischia; “The Riders are coming” si riferisce a coloro che hanno il titolo di Cavalieri (in inglese, naturalmente, ‘Riders’, nda) di Ardenland, che hanno guadagnato abbastanza tempo con la carica degli uomini del Nord per spazzare via le linee nemiche, garantendo così la vittoria, per quanto al prezzo della morte del Re del Nord.

Quando potremo ascoltare un vostro disco completo? Ci state già lavorando su? Siete in contatto con una etichetta?
Stiamo lavorando su molti brani, dato che il sound della band si evolve costantemente; ci piacerebbe pubblicare un album entro la fine dell’anno, probabilmente autoprodotto.

In questi mesi state avendo una intensa attività live. Avete già suonato fuori dall’Inghilterra? Mi piacerebbe molto vedere gli Hundred in Italia…
Non abbiamo ancora suonato fuori dall’Inghilterra, per quanto siamo nel cartellone dell’Up the Hammers (Atene) del prossimo marzo. Ci piacerebbe venire in Italia e ci stiamo già pensando!

Cosa pensate dello ‘spirito degli anni ‘80’ nell’attuale scena metal europea? Nella mia recensione ho scritto che voi siete una delle pochissime band che suona esattamente come dovrebbe suonare l’heavy metal classico… siete d’accordo? C’è in voi un tentativo intenzionale di ‘ritorno alle radici’?
Ciò che la gente intende come ‘spirito degli anni ‘80’ io lo chiamerei semplicemente ‘spirito del metal’. Gli anni ’80, con l’esplosione del metal estremo, sono stati il punto di cristallizzazione dei nostri ideali in un movimento: suono nudo e crudo, immaginario mitico, ma un messaggio realistico (“soltanto la morte è reale!”). Come spesso accade con i gruppi di outsider in questa società, l’heavy metal è stato parzialmente assorbito nel mainstream durante i ’90 e i 2000, quando la gente è diventata più a proprio agio con forme annacquate della visione del mondo esposta dai vari ‘pionieri’. Nonostante tutto questo, sembra che al momento ci sia una rinascita, con tante nuove bands che sostengono l’old school, provando a riscoprire il lato più primitivo, quello che rese la musica degli anni ’80 così potente. Speriamo che quello che stiamo vedendo sia l’inizio di qualcosa ancora più terremotante di quello che accadde negli eighties!

Non siamo particolarmente informati sull’attuale scena europea, ma abbiamo suonato con alcune band inglesi che stanno riportando in auge gli ’80 in modo totale! Informati su Toledo Steel, Wytch Hazel, Dark Forest e Forged in Black!

Cosa fate nella vostra ‘vita normale’? Il metal è per voi un hobby o qualcosa di più?
Siamo tutti occupati con il lavoro, lo studio o la famiglia. Gli Hundred sono sempre stati il nostro sfogo musicale, e per quanto non abbiamo mai avuto il tempo di dedicare alla band i nostri sforzi a tempo pieno, la nostra passione ci porterà a tutte le persone che ci permetteranno di seguire il nostro sogno, sperando così di ispirare anche loro.

Come da tradizione vi lascio la fine dell’intervista. Grazie per il vostro tempo e a presto!

Grazie per il tuo interesse agli Hundred. Speriamo di suonare presto in Italia per te!

(Renato de Filippis)

Recensione