coplustre(Nordvis) Ossessive melodie, decadenti, che costruiscono una visione dell’infinito, di uno spazio senza fine, di sensazioni senza fine.  Nuovo EP del progetto solista di Nachtzeit, ideatore di musica ambient tetra, profonda, riflessiva. Quattro tracce su quasi quaranta minuti ricchi di atmosfera, di musica sostanzialmente elettronica costruita su riffs di synth che fanno immaginare il cosmo, mentre una visone della terra viene definita da drumming e chitarre che rendono graffiante il percorso sonoro, talvolta sconvolto da rare parti vocali, le quali sono spesso distorsioni di una voce morente che grida tutta la sua sofferenza. Stati d’animo disegnati da melodie, pensieri privati, consegnati all’infinito attraverso suoni immensi.  Luci di speranze morenti come stelle antiche, disperse nel profondo del buio siderale. “Moonlit Meadow” descrive quella delicata, istantanea, tuttavia infinita, sensazione di uscita da una foresta spettrale, buia, umida, verso una prateria solitaria, vasta, toccata dal vento, antico direttore d’orchestra per un concerto armonico di suoni della natura. “Green Worlds”, ricca di quei suoni medievali, di quelle chitarre aperte, sembra quasi l’autobiografia di un mondo che si chiede chi sia il suo creatore, testamento musicale di una bellezza troppo debole, troppo vulnerabile. Trionfale ed epica “A Summer Night”, capace di nascondere sentimenti ignoti, in precario equilibrio tra vita luminosa e morte terribile. La conclusiva “Petrichor” (quel caratteristico odore della pioggia su un terreno secco pieno di polvere), riporta ad una realtà fisica, una realtà che si sente sulla pelle, un contatto con un natura fredda e ricca di vita. Bocciato da molti colleghi, il progetto Lustre è sensazione pura. Sicuramente ispirato da una determinata parentesi produttiva di Burzum, crea quella sensazione per la quale è necessario essere predisposti, per sentire, per provare, per capire. Ramo deviato di una filosofia black metal (“filosofia”, non “genere”) il quale riesce a materializzare certe sensazioni che mettono in contatto un cielo e ed una terra antichi, puri, ancora privi di contaminazione. Un’aurora boreale sonora che crea un’unica grande visione spettrale, capace di avvolgere l’ambiente circostante, le menti aperte, le anime perse. O dannate.

(Luca Zakk) Voto: 8/10