copunshine(Massacre/Audioglobe) Prescindendo dalla proposta musicale, gli Unshine vincono sicuramente il premio per la copertina più discutibile di questo 2013: il loro cinghiale viola che lotta con l’aquila turberà ancora a lungo i miei pensieri. Che i finlandesi mi perdonino questo piccolo scherzo iniziale, perché il loro terzo album non è poi male, e in certi punti mi hanno ricordato la commistione di generi propria dei conterranei Crimfall o Battlelore (anche se la componente estrema è molto meno pronunciata). Dopo una intro di purissimo folk acustico e dal titolo chilometrico (“Nadjas wailing about coming of the Frost”), “Arduinna” disegna melodie accattivanti che tanto devono (naturalmente!) ai Nightwish, ma che hanno una componente medievale più pronunciata. “Spellbinder” è ancora più quadrata, con una linea vocale quasi a filastrocca: o vi piace parecchio o vi fa inorridire, non ci sono vie di mezzo. Maestosa e cadenzata “Idyl”, mentre “The Blood of Ardennes” ha un chorus al quale è impossibile dire di no. Poi c’è il grande difetto del disco, i tredici minuti (!) di “Ikuinen Taistelu”, con lunghissime parti narrate (o meglio sussurrate) veramente piatte, assolutamente non bilanciate da sezioni musicate monocorde e ripetitive. Nonostante questo scivolone, un disco che gli ultimi seguaci dell’ondata power/gothic/folk, anch’essa ormai in esaurimento, potranno apprezzare certamente.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10