fotoherrschaftTuonano dalla Francia. Sono estremi per quello che fanno ma anche per cosa mescolano. Sono in grado di rendere elettronico uno stile, il black, che viene dalla carne e dal sague. La loro produzione è oscura e riesce a raggiungere livelli solenni. Semplicemente volevamo saperne di più… quindi abbiamo chiacchierato un po con Zoé (chitarra, basso, elettronica e produzione) e MaX (elettronica e batteria)…(english version)

Ciao! Gran bel lavoro questo “Les 12 Vertiges”… Mi è proprio piaciuto molto… quindi eccomi qui con un po’ di domande… bene, l’etichetta parla di “electro metal”. Voi cosa dite?
Zoé: Sono d’accordo con tale definizione. Voglio tenere le cose semplici e chiare. Facciamo un mix di elettronica con il metal… quindi non c’è miglior definizione (ride, ndr).

Vedo molto black metal in voi, ma con quelle ottime influenze tipiche dei francesi, che spesso rendono le bands del vostro paese molto diverse. Cosa avete di speciale in Francia che apparite sempre così personali e distintivi?
Zoé: Davvero? Per me in questo periodo anche i francesi sono sempre la stessa roba noiosa (ride, ndr).
MaX: Se tu non fossi dall’Italia sarei tentato di dirti che è il nostro vino la causa, ma .. No. O forse è solo l’orgoglio Francese fuori luogo che ci spinge a non fare le cose come gli altri? Non so proprio dirtelo, ma… grazie!

C’è pure una componente teatrale nella vostra musica. Quasi non fosse solo musica, ma una specie di film, spettacolo, non so nemmeno io…
Zoé: All’inizio di tutto, era un libro! Per il primo EP, abbiamo provato a fare la colonna sonora di “Ravage”, scritto dallo scrittore contemporaneo René Barjavel. Ha scritto una storia che sta da qualche parte tra Max Max e le 12 Scimmie. Cos’ abbiamo fatto di nuovo l’album su quel concetto, impostando un effetto Droste con due facce dello stesso mondo, una all’apogeo, l’altra in pieno caos. Quindi si, molto teatrale infatti.
MaX: Abbiamo cambiato l’approccio su “Les 12 Vertiges”, lasciando il concetto apocalittico, focalizzandoci su più reali esperienze interiori. Ma sono d’accordo che c’è ancora la componente teatrale, un approccio drammatico nel presentare queste strorie.

Ci sono molte influenze che finiscono nel vostro sound. Ambient, colonne sonore, metal ed altro. Come mettete insieme l’ispirazione per creare il vostro genere musicale?
MaX: Prima di tutto abbiamo differenti influenze per ogni membro della band, quindi ogni volta che creiamo una nuova canzone dobbiamo confrontare le nostre diverse visioni sul come deve suonare… a volte fino a litigare (ride, ndr), fino a quando si crea qualcosa di nuovo, diverso da quello che ognuno di noi si aspettava. Questo dovrebbe spiegare quell’aspetto di “fusione di un po’ di tutto”!

Ho detto nella mia recensione che avete uno spietato e cinico desiderio di essere una band impattante, devastante. Ho indovinato?
MaX: Direi di si, credo. Il mondo che descriviamo, la nostra visione della vita, è tutto così cinico. E i nostri concerti sono devastanti. E il nostro nuovo manager è spietato, quindi…

Come componete? Prima i sintetizzatori? O la chitarra? Essendo da entrambi i fronti, quello elettronico e quello metal, tuto è possibile.
Zoé: Può iniziare da ovunque! Anche un loop di batteria o un pattern “Hi Hat”! Credo sia uno dei segreti per mantenere un corretto equilibrio tra elettronica e metal . A volte inizi con un metodo metal con un forte riff di chitarra, e a volte… no (ride, ndr).
MaX: Credo non importi cosa viene prima, ma come mantenerne l’equilibrio quando arriva uno strumento, e poi “un altro”, mantenendo questo equilibrio tra un feeling metal ed elettronico. Su questo c’è il lavoro di Zoé, che possiede lo studio e scolpisce il sound degli HERRSCHAFT dall’inizio alla fine, un lavoro che è sempre stato primordiale.

Parliamo dei testi… parliamo di ciò che volete dire con questo nuovo lavoro.
Zoé: Vogliamo semplicemente dire: “Provate tutto quello che potete. Provate il proibito. Fatevi la vostra idea”.
MaX: Abbiamo focalizzato ciascuna canzone su una cosa specifica, l’interiore, l’estremo, il vitale e l’esperienza… Farei leggere i testi a chiunque, e che capiscano ciò che capiscono. Ma il simbolo comune tra tutte le canzoni è l’albero della vita, presente anche in copertina in diverse forme.

Ed ora cosa succede? Perché ve ne siete stati in silenzio per circa cinque anni priam di tornare con questo ottimo disco? Ed ora? Un tour e poi di nuovo in studio o dobbiamo aspettarci altri anni di silenzio?
MaX: Dopo il nostro album “Tesla” del 2008 abbiamo dovuto, per diverse ragioni personali e professionali, mettere gli HERRSCHAFT a risposo. Zoé ha messo su lo studio, ha lavorato nell’industria musicale e si è unto ai THE CNK. Quindi anche “Les 12 Vertiges” fu iniziato velocemente nel 2009, e poi ci abbiamo messo un cazzo di bel po’ di tempo, siamo andati per le lunghe, in quel processo eterno e stressante di creare le canzoni mattone dopo mattone, uno dopo l’altro. E’ stato frustrante, ma non volevamo creare false illusioni sul nostro conto senza avere le cose pronte. Però ora sono pronte… e vogliamo essere tutto fuorché silenziosi! Specialmente dal vivo, abbiamo messo su una nuova line-up, e non vediamo l’ora di andare in scena.

Ok, grazie per il vostro tempo. Chiudete questa intervista con alcune parole per i lettori di METALHAD.IT, ed i vostri fans in Italia…
Zoé: Ciao ragazzi, vogliamo veramente venire a suonare lì quest’anno. Aiutateci se potete, ci vediamo on the road!

(Luca Zakk)

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