fotoEudaimonyEudaimony è una band creata per essere pura, per essere vera, per esprimere veri sentimenti, emozioni al loro pieno, e far si che il vero lato artistico dei musicisti possa manifestarsi nella sua completa integrità. Ho avuto l’opportunità di parlare con il lead vocalist Matthias Jell: oscurità e negatività sono la chiave della sua performance e di quella della band, ma lui si è rivelato una persona molto gentile, una persona vera. Le sue risposte alle mie domande sono piene di verità, realtà, lontane da qualsivoglia atteggiamento da mercato dell’intrattenimento. Ecco a voi il lato umano di uno delle più grandi voci della scena. Questo è l’uomo che tutti noi conosciamo come Azathoth. (english version)

Ciao Matthias, è un onore per me avere l’opportunità di intervistarti. Congratulazioni per questo fantastico “Futile”… mi è piaciuto moltissimo, gli ho dato un voto molto alto e me lo sono pure comprato! Andiamo con le domande… allora: Non ero molto al corrente del progetto Eudaimony fino a quando non l’ho ricevuto per la recensione. Infatti la band si è formata nel 2007 circa, ma solo ora ha debuttato con questo ottimo disco. Che è successo in questi cinque anni?

Gli altri membri sono sostanzialmente impegnati nelle loro bands principali. Questo vale specialmente per Marcus, che è il responsabile dell’intero songwriting degli Eudaimony. In verità firmammo un accordo con l’etichetta tedesca Prophecy Productions nel 2008, ma loro ci hanno cacciato a causa della nostra inattività, o per dirlo con un’altra parola: pigrizia. Non ci siamo mai sentiti di fretta o sotto pressione negli Eudaimony. Per noi p un progetto dove qualsiasi cosa può succedere o non succedere. E chi può dirlo, se l’album fosse già stato completato, se non avessimo trovato una etichetta come la Cold Dimensions alla fine del 2012. Questo ci ha dato la spinta finale per smuovere i nostri culi troppo pigri.

Quando ho letto la line up, non avevo immediatamente capito chi tu fossi. Ti conoscevo come Azathoth, quindi non avevo abbinato il tuo nome d’arte con quello reale (ed io non sono certo uno che si ricorda i nomi!). Perché hai mollato “Azathoth”?

Usiamo tutti i nostri veri nomi negli Eudaimony. Per una ottima ragione: non vogliamo che gli Eudaimony siano visti come una band black metal. Quindi: nessuno nome per gli artisti, niente face painting. Semplicemente noi. Azathoth non è scomparso per l’eternità. Questo è certo. Per me, Azathoth è un sinonimo del mio lato interiore più oscuro e lo richiamerò sicuramente dal mondo delle tenebre quando è il momento giusto.

Parliamo di “Futile”: ascoltandolo, specialmente quando entra la tua voce dopo 51 secondi dall’inizio, ho avuto in flash back mostruoso, sentivo gli stessi brividi che provo ascoltando una delle mie band black metal preferite, ed uno dei miei dischi preferiti di tutti i tempi. Sto parlando di “Séance” dei Dark Fortress, un album che amo alla follia, e la ragione principale è la tua voce impressionante ed emozionale. E’ sensazionale come la tua voce, o forse il tuo songwriting, mi ha fato QUEL feeling. Mi puoi dire qual è stato il tuo effettivo ruolo nella creazione di questo disco? Testi? Musica? Arrangiamenti? Concetto? Idea generale?

Come nella band precedente, io ho scritto tutti i testi e ho detto a Macrus cosa volevo esprimere con tali testi, e quali sensazioni ed atmosfere dovremo assumere in ogni particolare canzone. Lui quindi ha fatto tutto, o per meglio dire la maggior parte del songwriting e degli arrangiamenti.

Dopo quei 51 secondi, mi sono letto la cartella stampa (non lo faccio mai PRIMA di ascoltare…) e ho approfondito l’argomento, rendendomi conto che tra gli altri, c’è un altro personaggio che significa molto per i miei gusti musicali: Marcus Norman (ovvero Vargher) dei Naglfar. E’ un’altra band che adoro, con dei dischi che che posizionerei a fianco del già citato “Séance”. E’ possibile che alcune sensazioni dei Dark Fortress e Naglfar si sono in qualche modo unite e materializzate nella musica degli Eudaimony?

Non direi che la musica degli Eudaimony si avvicina a Dark Fortress o Naglfar. L’unica cosa comparabile è la mia voce. Ma questo è tutto. Inoltre il nostro obiettivo era creare qualcosa che non avevamo mai fatto prima in qualsiasi delle nostre precedenti bands o precedenti progetti.

In apparenza l’argomento principale della musica di questa band si focalizza sul concetto di “malato, inquietante, e negativo”. Ci trovo anche delle emozioni e dei sentimenti profondi che vengono toccati ed espansi (anziché resi inquieti). La negatività ed il pessimismo sono ampiamente espressi. Mi puoi dire di più relativamente a quel “malato, inquietante, e negativo”, spiegandomi dove volete andare con questo progetto e questa musica?

Questa è una piccola frase che io e Marcus abbiamo usato all’inizio per descrivere la nostra creazione. Per noi gli Eudaimony sono uno specchio della società. La mostriamo come la vediamo. Come appare ai nostri occhi. E per noi la società non è altro che malata, inquietante e negativa.

Un’altra citazione dalle dichiarazioni della band: “negatività nella sua forma più pura”. La negatività è in qualche modo un argomento comune nella musica estrema ed oscura. Considerando quanto valuto il tuo cantato (suono proprio come un fan scatenato, non è vero?), vorrei sapere, per capire, cos’è la “Negatività” per te, e quanto della tua personalità, dei tuoi sentimenti e della tua vita ci riversi dentro, generando QUEL modo di cantare.

Metto SEMPRE tutta la mia anima nella mia voce. Per questo sono quasi sempre io a scrivere i testi, per la ragione secondo la quale quando faccio musica, deve riflettere il mio io interiore, il mio modo di pensare. Non potrei mai fare una band dove canto argomenti che non mi riguardano. Perché in tal caso sarei un attore che recita un ruolo per il pubblico e questo non è MAI stato il motivo per il quale faccio musica. Non mi interessa degli altri e non ho mai fatto musica “tanto per divertimento”. Ho sempre composto musica, perché sentivo che dovevo farlo! E fintantoché la penso così, farò musica sempre in questo modo, e scriverò testi in questo modo. Non mi interessa se non è unico o originale, in quanto questo sono veramente io. E sono sicuro che chi ascolta può percepire questo in ogni mia pubblicazione

“Futile” è black metal, ma anche qualcosa con emozioni profonde, melodia, atmosfera. Esattamente dov’è l’esatto punto di equilibrio, e come ti regoli componendo le canzoni?

No, “Futile” non è assolutamente Black Metal. Non c’è nulla di religioso, nessun blast beat, nessuna chitarra furiosa, nessun nome d’arte, nessun face painting. Tutto quello che volevamo fare era creare musica oscura ed opprimente, ed è ciò che abbiamo fatto. Lo so che le etichette e specialmente i magazine devono SEMPRE categorizzare una band, ma noi non lo facciamo.

Di nuovo relativamente al tuo modo di cantare, hai un compagno in questo album che veramente mi ha impressionato. Sto parlando dell’ottima performance di Mick Moss sulla canzone “Portraits”. Chi ha scritto i testi? Come è stata creata questa canzone che in un certo senso è “rilassante”?

Tutti i testi nell’album sono scritti da me. Mick è stato così gentile da modificare i testi di “Portraits”, rendendoli migliori. E’ un qualcosa che apprezzo molto in quanto lui è il madrelingua Inglese, non io. Il testo di “Portraits” è una specie di ballad che scrissi un paio di anni fa quando terminò una mia relazione con una ragazza Greca. Quindi il testo significa molto per me, e sento che gli Eudaimony sono lo strumento giusto per portare quelle parole in musica. Ma siccome sono un pessimo cantante pulito, fu immediatamente chiaro che avevamo bisogno di un ospite per quella canzone. Siamo tutti grossi fans del modo di cantare di Mick Moss, quindi è stato un onore per noi che si sia aggiunto su “Portraits”. Ha fatto un ottimo lavoro.

Il nucleo della band è mezzo Tedesco (tu) e mezzo Norvegese (Marcus). Ok, la tecnologia aiuta le comunicazioni e la composizione di musica da lontano, ma per creare questo tipo di musica devi percepirla, essere assieme, sedersi assieme e scrivere la canzone in qualche modo. Dico il vero? Come fate a lavorare assieme considerata la distanza? (Ho detto “Norvegese” mentre Marcus è di fatto Svedese. Qui odiamo la censura, quaindi non nascondiamo nemmeno i nostri errori. Inoltre Matthias ha dato una risposta divertente relativamente all’argomento delle origini, quindi nessun taglio è stato fatto da parte nostra, ndr)

Oh, dubito Marcus sarà felice di leggere questo, in quanto lui è Svedese e non Norvegese (ride, ndr). Siamo tre Tedeschi mentre Marcus è l’unico Svedese negli Eudaimony. Non considerando il fatto che Marcus è estremamente lento e pigro nella gestione e risposta delle mail e comunicazioni, è comunque molto facile lavorarci assieme. Come ho detto prima: gli ho esposto le mie visioni per una determinata canzone, lui mi ha detto le sue idee ci siamo resi conto che, nella maggior parte dei casi, le nostre visioni sono identiche. Quindi lui ha scritto le canzoni, le ha registrate nel suo studio a casa e le ha inviate al resto della band. Se eravamo tutti d’accordo, la canzone è finita sul disco, se non eravamo d’accordo la canzone veniva scartata.

Ospiti: ho citato Mick, ma ci sono altri grandi musicisti in questo disco. Come avete li avete reclutati, e come avete organizzato il loro lavoro sull’album?

Oltre a Mick, c’era solo Schwadorf di Empyrium/The Vision Bleak coinvolto sulla canzone “December’s Hearse”. E’ un mio amico di lunga data ed io ho registrato la mia voce nel suo studio “Klangschmiede Studio E”. Ci serviva un backing vocals pulito per il ritornello della canzone, e lui è stato felicissimo di partecipare.

La band ha due ulteriori ottimi membri nella line up: Jörg Heemann (Thrawn Thelemnar) alla batteriae Peter Honsalek… ed è proprio Peter che mi fa pensare. Di solito nelle band black metal c’è un tastierista fisso (tipico in molte line up) ma questo strumento lo suona comunque Marcus, se non erro. Quindi avere un membro FISSO che si occupi del piano della viola non è una decisione comune. Di solito si prende un ospite, o un musicista esterno, è così che di solito funziona. Quindi il fatto che lo avete voluto come membro fisso della band, dice moltissimo sulla direzione musicale intrapresa. Mi puoi spiegare come lo avete incontrato per formare gli Eudaimony?

Conosco Peter da un bel po’ (vale anche per Jörg). Secondo me la viola è stata ed ancora è una grande opportunità per arricchire la nostra musica. Inoltre Peter è molto bravo con il suo strumento. Infine questo ci offre un range più ampio di varietà e secondo me la viola è uno degli strumenti con il suono più triste in assoluto. Quindi, sembra sia fatto per noi.

Quello che mi disturba psicologicamente (ed è una gran cosa) è la copertina. L’ha fatta Benjamin Borucki dei Sonic Reign. Come è stata creata? Gli hai dato qualche argomento o idea, o è stata puramente la sua arte ed ispirazione?

L’intero artwork è stato creato da Ben. Ha fatto un lavoro fantastico! Il concetto visuale è stato sostanzialmente una mia idea. Gli dissi esattamente cosa volevo avere. Per esempio la foto, dove la bambina sta versando il contenuto della clessidra, solo che invece della sabbia, c’è della cenere dentro. Questo è molto simbolico per il concetto che avevo in testa per il disco: sostanzialmente i bambini rappresentano l’innocenza, la felicità e l’inizio della vita, ma la mia idea era di mescolare questo con qualcosa di negativo offerto dalla vita e di mostrare che la morte è sempre li che ci aspetta, dall’esatto momento del nostro primo respiro.

Una mia curiosità: cosa vuol dire il moniker esattamente?

Eudaimony letteralmente ha origine Greca. “Eu” significa “buono” e “daimon” significa “spirito”. Eudaimony sta per la completa felicità dell’animo umano. Io e Marcus troviamo molto inquietante usare una parola così positiva con una musica così desolante.

Ed ora una domanda ovvia: cosa verrà? Ci dobbiamo aspettare un altro disco? Quando? Dovremo (io incluso completamente) attendere alcuni altri anni?

Non sono sicuro, ad essere onesto, se ci sarà “un altro” disco. Di nuovo, tutto può o non può succedere. Normalmente dovrei dire “aspettati l’inaspettato”, ma non prevedo un nuovo disco prima di due anni. Non so nemmeno se ce ne sarà “un altro”, o se “Futile” sarà la nostra unica pubblicazione.

Altra domanda ovvia, scusami, ma devi aspettartelo: progetti live? Suonereste anche in Italia (sarei in prima fila!)?

Non ci sono ancora progetti live e non credo saremo mai su un palco con gli Eudaimony per diverse ragioni. Non abbiamo mai provato assieme in quanto lontani, per il semplice fatto che non era necessario, ma per un concerto sarebbe necessario. Quindi, una ragione sono gli ingenti costi di viaggio che nessun organizzatore pagherebbe per una “nuova” band come noi. “Un altro” motivo è che non credo saremmo compatibili con un normale bill metal. Non potrei immaginare la nostra musica suonata in uno di quegli scadenti festival estivi, nel pomeriggio, nel mezzo di band Thrash, Death o chissà quale genere metal, davanti ad un pubblico completamente ubriaco. Come vedi, poche possibilità.

Ok Matthias. Grazie infinite per il tuo tempo e la tua gentilezza. Per favore chiudi l’intervista dicendo quello che vuoi ai lettori di Metalhead.it ed ai tuoi fans italiani, sia ai vecchi (dei vostri precedenti progetti) sia ai nuovi (i fans delgi Eudaimony!). Grazie ancora!

Grazie per il vostro supporto! Che la morte sia la vostra ultima scusa.

(Luca Zakk)