copvancanto2(Napalm/Audioglobe) Non me ne abbiano a male i loro numerosi fans, ma i Van Canto non fanno proprio per me. Già quando sono partite le ‘note’ dell’intro/titletrack ho capito che l’ascolto sarebbe stato ‘complicato’, ma i punti più difficili sono stati certamente le cover di “The final Countdown”, di “Into the West” (pezzo di Annie Lennox dalla colonna sonora di “Lord of the Rings”) e soprattutto di “Paranoid”. In particolare ho trovato quest’ultimo brano ridicolizzato (e diciamo sempre che l’effetto è involontario, anche se non ci credo più) e deturpato; ma anche le altre due reintrepretazioni non possono in nessun modo risultare godibili a chi conosca gli originali. Magari mi sto facendo vecchio; magari è una intolleranza personale. Ma al quinto disco di “rakkatakka metal”, peraltro – necessariamente – troppo simile ai precedenti cinque, la pazienza finisce presto. Resto fermamente convinto che l’heavy metal sia un’altra cosa; non nego che qualcuno lì fuori possa apprezzare (anche al quinto disco…), ma a me sembra che questa band ‘ironica’ o ‘furba’ abbia decisamente fatto il proprio tempo. E non credo che il generoso davanzale di Inga Scharf, ostentato in modo fin troppo palese nelle foto promozionali, possa valere il prezzo del biglietto.

(Renato de Filippis) Voto: s. v.