4pg or Multi pg Booklet V2.ai(Rock’n’Growl) L’artista australiana Darkyra Black, dopo una esperienza con la band greca Achillea, si lancia in questo studio project che coinvolge numerosi artisti internazionali (fra essi spicca il drummer Garry King, che ha lavorato con Jeff Beck e Joe Lynn Turner). Come è facile intuire dalla copertina, e come peraltro narra anche l’ultima traccia parlata, “Dragon Tears Story”, il disco è incentrato sulla storia di una geisha e sulla vendetta che ella compie contro gli assassini della madre. “Madoka’s Lament” procede con grazia nel disegnare questo mondo distante ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli accenni orientali qui tanto ben integrati nel sound sono ridotti al minimo nel resto del disco. Onestamente la vedo un po’ come una occasione sprecata: dati i temi trattati, e gli ottimi risultati di questa opener, si poteva certamente spingere di più in questa direzione. “Eyes wide Shut” è una sorta di power ballad dai toni lirici, con un alto potenziale di coinvolgimento; un po’ di metal, una sorta di gothic leggero, venato di prog ma sempre su tempi medi (come del resto vale per tutto il resto del disco), in “Before I whiter”. “Cold cold Stone” incalza con un ritmo deciso, mentre “Kiss of the Dragon” è forse l’episodio migliore del disco, quello che più ricorda certi Within Temptation. Onestamente mi sembra un disco più adatto a una platea più ‘easy listening’ di quella che segue regolarmente MetalHead; “Dragon Tears” non è brutto, ma suona comunque abbastanza di maniera.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10