(Napalm/Audioglobe) Ho sempre difeso a spada tratta gli Iron Fire come una delle pochissime band in circolazione in grado di suonare un heavy metal moderno ma fedele all’antico verbo degli eighties: al settimo album mi trovo un po’ in difficoltà perché mi sembra che l’equilibrio si sia decisamente rotto in favore delle ‘nuove tendenze’ del mercato. “Voyage of the Damned” fa pensare molto di più ai Killswitch Engage o agli As I lay Dying che ai Judas Priest o ai Running Wild (com’era all’inizio della carriera dei danesi); certo, nulla di male in questo se il songwriting, come effettivamente accade, è ancora di buon livello, ma i nostri possono dire addio (con rimpianto o meno non saprei dirlo) ai true defenders che li hanno seguiti fino ad oggi! “Enter Oblivion OJ-666” è quello che deve essere, una sfuriata in doppia cassa con un refrain magnetico, ma forse ci sono troppi effetti sulla voce di Martin Steene e sulle tastiere. “Taken” è invece il brano della tracklist che passerei volentieri sotto silenzio: un pasticcio modernista senza capo né coda con suoni degni della disco più sfrenata. Tirata ma ancora classica, nonostante gli occasionali growling, “Slaughter of Souls”; anche “Leviathan”, per il quale è stato girato un video, è un brano costruito in modo sapiente e coinvolgente, anche se ci manca quel tocco in più per farne un vero singolo. “The final Odyssey” è pura atmosfera affidata soltanto ai sintetizzatori e suoni elettronici; la titletrack è invece una suite di 10 minuti che poteva anche durarne un paio di meno senza risentirne in epicità. Altri passaggi quasi alla Nevermore in “Dreams of the dead Moon”, poi finalmente la fine della tracklist ci regala il refrain da urlare che stavamo aspettando dall’inizio (quello di “Verge to collide”) e un’altra cavalcata scacciapensieri (“Realm of Madness”). Che dire in conclusione? Auguro sinceramente ogni successo agli Iron Fire che se lo meritano dopo una gavetta infinita, ma credo che con questo “Voyage of the Damned” le nostre strade si separino.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10