copTHEWORLDSTATE(autoprodotto) Ritorno dei danesi The World State. Dopo l’EP dell’anno scorso, rieccoli a tastare il terreno con un singolo. Un semplice singolo? Si, perché il mastermind Leif Nielsen deve essere sicuro, deve sentirsi certo, deve percepire quella sua caratteristica perfezione. Una perfezione che aveva già raggiunto con l’EP “Flier”, cantato dall’ottima Monika Pedersen (ex Sirenia), ma ora minata dal cambio della vocalist stessa. E’ il turno di Bina Rosenvinge, non certo nota come Monika ma sicuramente non inferiore in capacità, potenza e impatto melodico. L’EP aveva un sound cinematografico, emozionale, capace di descrivere scene, colpi di scena, improvvisi plot twist. Ed il singolo appartenente a questa nuova era compositiva? Dannatamente metal! Le dichiarazioni di Leif sono state chiare: ispirazione a Depeche Mode e Satyricon, ed il risultato ha una energia irresistibile, con un riffing potente, coinvolgente, pulsante. Bina ha una voce sensuale, forte e molto emozionale. Un singolo il cui titolo richiama una frase che descrive il nostro rifugio, la nostra base, nella quale ci nascondiamo, ci difendiamo e ci ricarichiamo per affrontare le battaglie quotidiane, qualsiasi esse siano. Un rifugio alto, sicuro, impenetrabile. Il rifugio è una metafora dell’essere se stessi. E musicalmente si sente la definizione di una fortezza, di un castello, di mura di cinta che proteggono poderose da qualsiasi attacco esterno: riffing potente che offre spazio alla bella voce di Bina, groove immenso, evoluzione verso uno stato di inquietudine, dove la componente cinematografica dei The World State emerge chiara e orgogliosa, per poi sfociare in una situazione quasi trionfale, gloriosa, che improvvisamente diventa oscura, introversa, specchio dell’io più interiore e nascosto. Un singolo che apre un’intera nuova idea artistica per questa band che non ha alcun confine artistico. La mia unica speranza, quasi un augurio, è che ora arrivi il full length. Questa è una band che può comporre con facilità un doppio album, ed avanzare sufficienti risorse per reinventarsi e cambiare direzione improvvisamente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10