fotovizaEntrare nell’ascolto della musica dei Viza è come sentirsi veramente una parte del mondo. I suoni di questi musicisti americani, ma di origini armene, greche e portoricane, è talmente variopinto da farti sentire l’universalità del loro sound. Dal rock al metal e dai suoni colorati delle loro tradizioni e radici culturali, i Viza parlano una sola lingua e chiara per tutti. La consapevolezza di ciò, o forse la conferma, me l’ha data Andrew Kzirian, colui che suona l’oud. Andrew mi ha detto cose interessanti, più di tutto ha dimostrato quanto i Viza hanno a cuore la possibilità di tornare in Italia.

(le foto sono di Kaspas Fotos) (english version)

Ciao Andrew, ti ringrazio per il tempo che concedi a Metalhead. Complimenti, anche questo album è fantastico!
Grazie davvero! E’ un piacere fare un’intervista con te su Metalhead. Sono Lieto che ti stia godendo il disco.

Siete stati in Italia più di una volta. Cosa vi ha colpito positivamente e cosa di meno?
Siamo venuti in Italia nell’agosto 2010 all’Estragon a Bologna con Serj Tankian. Quello fu il nostro primo spettacolo in Italia e fu magnifico! Ricordo ancora come si appassionarono i fans e le sensazioni che sentii salendo sul palco. Ci ha sconvolti come band… siamo stati travolti da energia positiva e amore da parte dei fans. Poi siamo ritornati nell’ottobre 2012 all’Alcatraz a Milano ancora con Serj, ed è stato un grande show e uno dei nostri show preferiti di sempre. C’è qualcosa di piuttosto speciale nei fans italiani. Sono intensamente coinvolti e appassionati, per un artista è veramente intenso e toccante sperimentare questo di persona dal vivo. L’unica cosa che non ci piace è che non siamo tornati per esibirci per altri show in Italia! Ma stiamo sperando di cambiare questa situazione al più presto…

Sulla vostra musica si potrebbero dire molte cose, però c’è un aspetto che mi ha sempre dato da pensare e cioè che o metal o rock voi nei vostri ultimi lavori abbiate messo comunque un carattere molto aggressivo, accanto a melodie e influenze etniche e folk.
Uno dei nostri principali istinti naturali è scrivere musica che incorpori stili e influenze che abbiamo dentro, così otteniamo della musica aggressive mischiata con cose folk e melodie tradizionali. A volte come canzoni separate e altre volte in una sola canzone. E’ la bellezza e l’imprevedibile natura della nostra band!

Sarebbe facile parlare delle vostre origini culturali e d’appartenenza alle vostre comunità, però i Viza provengono anche da diverse città, come Los Angeles, New York e la costa Est. Questo è un’ulteriore somma nel vostro background?
I nostri membri vengono da diverse città, incluse Los Angeles, Philadelphia, New York e Yerevan. Da questo deriva una grande diversità di fondo. A parte il mescolare le nostre origini armene e greche nella nostra musica, noi tutti siamo cresciuti negli Stati Uniti, dove eravamo di fronte a tanti e diversi tipi di musica, dal rock al metal, dal jazz alla classica. Così questa fusione crea qualcosa di nuovo e differente, una miscela unica di differenti culture e tradizioni musicali; attraverso la lente delle nostre esperienze come musicisti cresciuti in America.

fotoviza2Riusciresti a dare qualche definizione in poche parole su ogni vostro album realizzato?
I primi lavori della band erano di più su base acustica e emotiva in termini di sound del gruppo, ma con un limite. Per quanto riguarda le ultime registrazioni, che in qualche modo sono l’inizio del nostro attuale sound e percorso come band. “Made in Chernobyl” (MIC) era la prima incisione nella quale mostravamo la trasformazione del progetto: allontanandoci in qualche modo dall’essere più etnici e folk degli esordi, per passare  ad essere più un reale mix di rock con i nostri retroterra culturali. MIC è stato il nostro primo avventurarci in questa direzione ed è stato il primo disco creato in tour. “Carnivalia” è stata la prima registrazione dopo la trasformazione in sperimentazioni più aggressive, ed è stato scritto dopo il primo vero tour di esperienza con Serj Tankian e anche da soli come headliner in tutta Europa, e questo si riflette nella composizione di tutto l’album, che è un po’ eccentrico e sperimentale, riflettendo anche la nostra nuova e sviluppata prospettiva sulla musica e il fatto che avevamo viaggiato per tutto il mondo. Poi più recentemente, è stato quando è arrivato “Aria”, e questo album presenta un lavoro più stabile e maturo, dove abbiamo vissuto tanto come un gruppo, e siamo stati molto ambiziosi sulla realizzazione della nostra visione collettiva insieme attraverso la nostra arte e la musica. “Aria” è in tanti modi un’evoluzione per noi, come il primo vero album fatto come una squadra e collaborando in ogni modo.

Una volta ho letto che “Carnivalia” è stato il primo album che avete realizzato per davvero tutti insieme. E’ stato uno spartiacque tra i Viza di una volta e quelli di oggi? E’ così? Vale anche per “Aria”?
“Carnivalia” ha qualche caratteristica di un songwriting più equilibrato dalla band, che si evolveva in direzione di “Aria”, dove tutti hanno contribuito a loro modo al progetto definitivo. Non è che è proprio una differenza tra “vecchie” e “nuove” versioni della band, ma più accuratamente questa evoluzione rappresenta un continuo spettro di crescita e collaborazione come una famiglia di artisti. “Aria” era definitivamente un lavoro di squadra e ha veramente incarnato un ottimo modo per fare musica.

Ho letto spesso che siete impegnati nel campo della beneficenza. Vuoi parlarmi di quali iniziative avete preso parte o vi siete fatti promotori?
Prendiamo il nostro ruolo nella comunità in modo veramente serio, non solo come artisti ma anche come cittadini coinvolti in ciò che accade nel mondo intorno a noi. Cerchiamo di assumerci la responsabilità delle nostre azioni e di come siamo percepiti come membri della comunità, perché siamo interessati e teniamo veramente a cuore la società e la nostra comunità. Questo è il motivo per cui organizziamo concerti di raccolta fondi a beneficio dei bisognosi e anche per aumentare la consapevolezza del genocidio armeno. E’ importante fare la nostra parte come artisti donando qualcosa indietro, perché l’arte è un potente mezzo attraverso il quale il messaggio può essere comunicato al tuo pubblico. Politica, news, tv, hanno tutti un ruolo, ma la musica è uno dei modi più efficaci per educare la società e richiamare l’attenzione su questioni che devono essere affrontate.

Avete avuto proposte o vi piacerebbero che arrivassero per una colonna sonora di un qualche film?
Naturalmente, siamo sempre aperti a considerare progetti. Finché c’è una buona energia, l’interesse e la passione per creare qualcosa di speciale allora come artisti in tal caso saremo sempre in guardia!

Grazie mille. I lettori e i fans italiani ti stanno leggendo, rivolgiti pure a loro.
Viva Italia! Non vediamo l’ora di tornare da voi per esibirci.

(Alberto Vitale)

Segnalo la pagina facebook per i fans italiani dei Viza, ovvero il Viza Italy (QUI), luogo che si propone di discutere e promuovere la musica dei Viza in Italia.

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