coptemperance(Scarlet Records) Trovo che la Scarlet si stia muovendo molto bene sul mercato attuale, proponendoci una serie di formazioni italiane che si dedicano a un metal moderno e solido, con potenzialità di diffusione (anche radiofonica) molto alte. Oggi ci offre il debut dei Temperance, band prodotta da Simone Mularoni, e che vede in formazione ben quattro membri degli ormai sciolti Bejelit. Niente power/thrash legato a Berserk, in ogni caso! Temo che quei tempi di album e concept fantasy più o meno ‘ingenui’ siano definitivamente tramontati, il che per me è un vero dramma… ma torniamo a “Temperance”. Si comincia col botto con “Tell me”, un melodic metal sinfonico con chitarre rocciose, tastiere elettroniche, e una riuscita alternanza fra growling maschile e cantato femminile; sento vaghissimi richiami agli Evanescence, ma mi sono tornate in mente anche formazioni più power come i Power Quest (per il ritornello aperto e solare). “Heavens above” sorprende con un break cinematografico molto azzeccato, e anche “Hero”, che fa molto pensare ai Within Temptation più recenti, indovina un ritornello stellare. Emozioni forti con la power ballad “Stronger”, mentre “Scared and alone” ha un taglio immediato e commerciale, ma non per questo meno godibile. La lunga “The fourth Season” ha molti più elementi sinfonici e un approccio boombastico, tanto da poter essere paragonata ad analoghe produzioni degli Epica; sullo stesso tenore la pompatissima “Lotus”, che mi suona molto Visions of Atlantis. La conclusiva “Relentlessy” chiude il cerchio con un altro spettacolo di melodia ruggente e accattivante. Insomma, non c’è un capello fuori posto: senza dubbio uno dei migliori dischi italiani di quest’anno!

(Renato de Filippis) Voto: 8/10