copdynamite(High Roller Records) In teoria è estate. In teoria fa caldo. Allora c’è da prendere una macchina, la prima a disposizione, e programmare un viaggio. Non certo un viaggio tranquillo con la mamma, ma un viaggio devastato, con 3-4 amici fumati. Il baule, e tra i sedili, deve avere spazio per il minimo indispensabile: una tshirt, un paio di mutande, cinque casse di birra e qualche stecca di sigarette. Il viaggio deve evitare le tipiche destinazioni di villeggiatura e deve puntare dritto verso qualche festival, qualche concerto grosso, qualcosa che garantisca poco sonno, molto alcol e sesso tra una bevuta e l’altra. Si viaggia con finestrini aperti, o con una cabrio… serve qualcosa di poco complesso da sparare a volumi indecenti -illegali- nall’impianto hifi della macchina. Roba tecnica? No si sentirebbe nulla. Roba melodica? Forse ma poco importa. Metallo oscuro? Fa scappare le ragazze! Un concept album? No, l’unico concept è trovare dove comprare la birra quando finiscono le cinque casse (finiranno subito). Allora? Servono i Dynamite. Moniker ovvio e chiarissimo per questi AC/DC svedesi. Sono in quattro, sono brutti, barboni, puzzolenti e sconvolti. Partoriscono dieci pezzi, poco più di mezz’ora, di ottimo rock’n’roll, blues rock… “booze-rock”… e sono troppo divertenti, troppo fuori di testa! La voce di Mattis è una figata, e veramente mi riporta più a Bon Scott che a Brian Johnson… regalando quella componente più selvaggia, più ubriaca, più sconnessa. I pezzi sono tutti come ce li si aspetta: quattro quarti marcio, falsetto infernale, chitarre poderose, chorus alcolici, assoli dannatamente bluesy. “Blackout Station” fa alzare il volume. “Talk Is Cheap” lo fa alzare ancora un po’. “Burn It Down” è più distintiva, meno AC/DC, ma anch’essa vuole volumi esagerati. La quarta è “Hail Rock n Roll”, il titolo spiega tutto… ma la canzone ha una essenza più blues, più rilassata… e fa venir voglia di accendere quella sigaretta e aprire quell’altra birra. Ottima “It’s A Long Way Home”; piena di accenti melodici godibilissimi “Grind For A Dime”. Un album che scorre poderoso, dalla prima fino all’ultima traccia, ovvero “Wild And Untamed” che chiude con gloria un album semplice, schietto, ma estremamente sincero. Insomma una autentica figata, autentico sballo, divertimento, una autentica celebrazione del rock’n’roll. Serve altro? Ah, si … la birra! Altra birra!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10