fotoMorgothTre album poderosi negli anni ’90, poi il silenzio. Ora sono tornati. Potenti. Aggressivi. Decisi a dimostrare cosa sia il death metal. Ho chiesto alcune spiegazioni a Sebastian Swart autore e chitarrista… (english version)

Ciao! Grazie per l’intervista! Andiamo subito con le domande. Wow… I Morgoth sono tornati! Non una cosa scontata. Dove siete stati tutto questo tempo?

Sebastian: Ormai sono 4 anni che siamo ritornati … dal 1997 al 2011 abbiamo fatto tutti cose diverse. Molti di noi hanno avuto un lavoro normale, e Marc (voce, ndr) ha seguito dei progetti musicali, come gli Insidious disease.

Come siete tutti voi riusciti a tornare all’attività Live -per esempio al Wacken- e dopo diretti in studio?

Sebastian: nel 2010 qualche promoter ci ha contattati chiedendoci di suonare alcuni show per il ventesimo anniversario di “Cursed” che uscì nel 1991. Io e Marc abbiamo detto si, ma non senza Harry (Harald Busse, Chitarra, ndr). Quando anche lui ci ha dato un OK tutto è partito naturalmente ed oggi siamo dove siamo. Continuiamo ancora e presto entreremo in uno studio per un nuovo full length.

Cosa è cambiato negli ultimi 18 anni? Qual è la differenza tra oggi ed un tempo?

Sebastian: siamo 18 anni più vecchi! (ride, ndr)

L’industria musicale è cambiata molto comparata con gli anni ’90. Come la vedi, specialmente in comparazione con quella che c’era?

Sebastian: non credo sia cambiata così TANTO. OK, c’è internet e le vendite digitali. La vendita di dischi è diminuita e le etichette devono faticare un po’ oggigiorno, ma suonare in una band e dal vivo mi sembra ancora la stessa cosa che era un tempo. E se ricordo bene sono 18-25 anni fa!

”God Is Evil”: forse il titolo più estremo che avete scritto. Lo adoro! Quasi sembra avvicinarsi alle porte del black metal. Me lo spieghi?

Sebastian: Ho scritto io il testo di quella canzone, e non stavo pensando al Black Metal. Il titolo è nato in studio ed io ci ho fatto il testo attorno. Credo il testo offra molto spazio per una interpretazione personale ed il lettore ci può mettere dentro il proprio nome. Ho scritto il testo poco dopo il decesso di mia madre quest’anno, e sicuramente quella è stata una influenza, ma il mio essere misantropo e la scarsa stima che ho per l’umanità ha fatto si che io abbia provato a dire che non ci sia nulla di buono nell’umanità, e se c’è un dio o uno spirito superiore dentro di noi, allora deve essere malvagio.

Anche la copertina è fuori, anche questa la vostra più estrema. Chi l’ha fatta? Come si è sviluppato il concetto?

Sebastian: L’artwork è stato fatto da Costin Chioreanu che ha lavorato per molte band metal come gli Arch Enemy. Gli abbiamo dato le indicazioni di come immaginavamo la copertina e lui è saltato fuori con quello che vedete. Ci è piaciuta dal primo istante.

Il vostro death metal è meravigliosamente tradizionale, ma anche fresco e pieno di nuova energia. E’ stato fantastico sentire “quel sound”, era così tanto tempo che mi è sembrato dannatamente nuovo!

Sebastian: fico! Grazie! Che altro posso dire? Abbiamo cercato di riprodurre i primi tempi, quel feeling del death metal old school, ma senza fare qualcosa che non ci sembrasse naturale. Ci sono stati molti passaggi nei Morgoth. 18 anni fa ci piaceva suonare cose più lente e pesanti, anche oggi le mie preferite dal vivo sono “White gallery” o “Burnt Identity”.

Ok, com’è stato il processo di songwriting per queste due tracce?

Sebastian: E’ venuto tutto abbastanza naturale. Harry ed io abbiamo messo dei riff per le canzoni, ed il resto della band ha lavorato sugli arrangiamenti. Ed è anche come faremo con il nuovo materiale.

Che mi dici del disco? Dai, dimmi tutto quello che puoi rivelare… specialmente quanto sarà pesante e quando potremo sentirlo!

Sebastian: Quanto pesante? Bella domanda… tutto il pesante possibile credo! Se ti piacciono le due canzoni del singolo allora sicuramente ti piacerà anche il resto. Ci sono delle canzoni orientate al ritmo, con dei versi o ritornelli molto coinvolgenti. Alcune parti sono veloci e brutali, altre melodiche e più lente. E’ difficile a dirsi ora, ma questo disco potrebbe essere il collegamento mancante tra “Cursed” e “Odium”.

Ultima domanda: nel 2011 siete stati al Wacken. Mi chiedo: come fu il feedback del pubblico? Voglio dire, eravate in silenzio da molto tempo, senza nuovi dischi, e molti ragazzi giovani forse non avevano mai sentito parlare di voi…

Sebastian: è andata bene, e credo siamo piaciuti alla gente. E’ anche stato il primo spettacolo dei Morgoth davanti ad un pubblico così vasto. All’inizio sembrava tutto strano, ma poi siamo stati soddisfatti della reazione del pubblico.

OK, grazie per il tuo tempo. E’ stato grande!

Sebastian: Grazie!

(Luca Zakk)