fotonebrusIl primo impatto con “Blackera” l’ho avuto in auto. Imbrunire, pieno inverno, l’auto taglia tra le colline e la neve inizia a cadere fittamente. Dopo qualche chilometro è tutto bianco, Gli alberi sono spettri, il cielo e la terra si sovrappongono in un bianco sudario. La musica procede selvaggia, tenendomi compagnia in un ritorno verso casa facendomi da colonna sonora. Ecco a voi il black metal dei Nebrus.

Salve Noctuaria e Mortifero. Come stanno andando le cose per i Nebrus? Siete definitivamente una formazione a due, almeno per quello che concerne i lavori in studio?
[Noctuaria] Salve Alberto, con Nebrus al momento siamo in una fase di pausa alla quale seguirà la registrazione del nuovo album, per il resto tutto bene. In studio siamo autonomi con la formazione a due dato che Mortifero è in grado di suonare sia la batteria, sia la chitarra, sia il basso: questo non esclude che nel passato abbiamo collaborato con altri musicisti e lo stesso vale per il futuro.

fotonebrus1Io ho recensito “Blackera” senza approfondire nel testo tutta la sua genesi e cosa fosse l’EP, cioè un insieme di cose già note ma riviste. Cosa rappresenta “Blackera” per voi?
[Noctuaria] L’EP Blackera vuole ripercorre la storia dei Nebrus partendo dagli albori, passando per le sonorità di “From the Black Ashes” e sviluppandole ulteriormente. “Blackera” è la conclusione di un capitolo della nostra storia e prefigura un futuro che ci vedrà evolvere verso una creatura più oscura e sfaccettata, approfondendo sonorità ancora più estreme e prive di luce per materializzare le nostre visioni ed i nostri stati mentali.

La copertina riprende un lavoro di Albrecht Dürer, una scelta decisa da cosa?
[Mortifero] La copertina attuale è il risultato di una scelta fatta insieme alla nostra etichetta: avevamo varie opzioni ma alla fine ad entrambi è piaciuto questo schizzo del grande maestro Albrecht Dürer.

L’album “From the Black Ashes” si avvicina anche lui a queste sonorità puramente black metal?
[Mortifero] “From the Black Ashes” si distacca dalla strada tracciata dal demo “Twilight of Humanity”, sterzando decisamente verso un black metal old school, guidato però da una voce fuori dalle convenzioni del genere, voce che con la sua espressività ha evidenziato atmosfere malate. Rispetto al nuovo “Blackera”, in “From the Black Ashes” la voce si esprime in molteplici registri, dallo scream più acuto, ad una voce simil Attila Csihar, al growl e perfino al pulito: in “Blackera”, Noctuaria si è concentrata su un timbro vocale costante, cercando di renderlo espressivo e personale, per potersi distinguere da tutto il resto dei/delle vocalist in circolazione.

Quando un nuovo album?
[Mortifero] Al momento non possiamo dirlo, perché abbiamo deciso di comune accordo di dare un compimento ai nostri progetti paralleli prima di iniziare la grande fatica del nuovo album: io a breve mi accingerò a registrare il secondo album del mio progetto solista black metal chiamato Nott, mentre Noctuaria è alle prese con l’uscita del nuovo album del suo progetto Ambient chiamato F.D.P.

Mi parli del tuo side project Nott?
[Mortifero] Il mio progetto nacque nel 2002, quindi è addirittura antecedente a Nebrus. Pubblicai nei primi anni 2000 un demo ed un EP, poi, dopo un silenzio di quasi 10 anni decisi di registrare il primo album. Nott rappresenta il mio amore per il black metal primordiale dei primi anni 90, a differenza che con Nebrus, non ho intenzione di evolvere il sound, voglio esclusivamente interpretare nel miglior modo possibile quella musica che mi ha segnato maggiormente.

Noctuaria, il tuo side project?
[Noctuaria] Si, il mio side project si chiama F.D.P. (Flusso Delirante Persecutorio), la sua nascita risale al 2009 periodo in cui uscì per Obscurus Records l’album “Visioni di Morte”, in formato CD; dopo una lunga pausa nel 2014 ho deciso di rendere pubblico “Delirium Chants”, il quale è uscito per l’Heerwegen Tod in formato tape e, a breve, lo stesso lavoro uscirà anche in formato CD sempre per la Obscurus Records. In passato ho collaborato per le musiche del cortometraggio horror “Il collezionista” di F.Tadolini e ho composto tutte le intro per Nebrus. Il genere che propone F.D.P. si avvicina a un dark/ambient elitario e rappresenta il mio mondo interiore il quale comprende l’orrore dell’esistenza, la Morte e gli stati alterati di coscienza. Ogni tanto mi diletto a comporre anche suoni orchestrali.

E poi ci sono gli Urticant…
[Mortifero] Si, Urticant è un progetto molto grezzo, black thrash metal ignorante e sudicio. Abbiamo pubblicato un EP, “Apocalyptical Invocations” e non escludiamo di portare avanti anche questa musica, cercando di estremizzarla ulteriormente.

fotonebrus2Mortifero mette sempre mano all’artwork dei Nebrus e Noctuaria si occupa di video. Proporrete un giorno qualcosa che coinvolga anche questi due aspetti?
[Mortifero] Al momento non abbiamo nulla in programma in tal senso, ma non lo escludiamo per il futuro.

Suonare dal vivo credo sia difficile un po’ ovunque in Italia e immagino che un duo black metal abbia già di suo un bel da fare per esibirsi. Quanto è importante oggi per una band underground suonare dal vivo? Quanto conta invece la possibilità di andare con regolarità in studio?
[Noctuaria] Premesso che non ci siamo mai esibiti come duo: troviamo triste utilizzare drum machines o suoni preregistrati per una musica come il black metal. Va da sé che esibirsi in Italia non solo è difficile, non solo è frustrante per la scarsità di posti attrezzati, ma, a causa di una scena ormai agonizzante, a noi ultimamente risulta anche di poca soddisfazione, tranne alcuni rarissimi casi. Certamente preferiamo di gran lunga lavorare in studio perché in tal modo possiamo dar vita alle torbide sensazioni che ci hanno fatto creare la nostra musica ed i nostri testi, senza limitazioni dell’ambiente circostante.

Una riflessione da ascoltatore: personalmente trovo che il vero black metal risieda quasi solo nelle pubblicazioni underground. Ho l’impressione che il genere viva in band come le vostre, anziché altrove.
[Mortifero] Sicuramente il black metal resta vivo grazie a gruppi underground che riescono a portare avanti la loro musica senza venir contaminati dal music business; all’ascoltatore l’arduo compito di scoprirli. Noi, nel nostro piccolo, siamo alla continua ricerca di nuove band e ti garantisco che ce ne sono ancora molte in grado di mandare a casa i nomi più blasonati del genere, che purtroppo oggi suonano solo per pagarsi le bollette.

Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a me e Metalhead e grazie per la vostra musica, è fantastica. Siamo alla fine, rivolgetevi direttamente ai lettori.
[Noctuaria e Mortifero] Grazie per l’intervista. Un saluto a chi ci segue.

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(Alberto Vitale)

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