copcivilwar2(Napalm Records) Lo avevo già annunciato recensendo “The Killer Angels” (QUI) e lo ripeto ora: io sto con i ribelli! Con i Sabaton seduti davanti allo specchio a dirsi quanto sono bravi (QUI la recensione di “Heroes”), solo i Civil War possono restituirci le atmosfere trionfanti di “Primo Victoria” e “The Art of War”. E “Gods and Generals” va molto vicino a proporci un po’ di quella magia… il contratto con una etichetta capace e in piena visibilità come la Napalm dovrebbe ancora aiutare la guerra di questi sudisti del power metal. Pollice su per l’iniziale “War of the World”, un pezzo dal refrain potente e orecchiabile, che non brilla certamente per originalità ma si fa sentire con piacere. Particolare “Braveheart”, naturalmente dedicata a William Wallace, che in funzione del pianoforte e della sezione ritmica molto ‘allegra’ assume un’aura poco metal; si torna all’epos (quasi) puro con “The mad Piper”. Ballad di classe è “Tears from the North”, che celebra naturalmente l’epopea dei vichinghi provenienti dalla Svezia, ‘veri’ scopritori dell’America, mentre “Schindler’s Ark”, con la sua moderata velocità, il suo mood potente e i cori maestosi, è sicuramente il brano che maggiormente ricorda i Sabaton (anche nel riferirsi al nazismo). Mastodontica la titletrack, che chiude la scaletta: ancora una volta i Civil War dimostrano una innata capacità nella costruzione di melodie e ritornelli vincenti, che si stampano in testa e creeranno sicuramente il panico dal vivo. Non c’è la roboante potenza dei Sabaton nei solchi di “Gods and Generals”, ma la musica funziona bene (se non meglio) anche con un coro pacchiano di meno.

(René Urkus) Voto: 8/10