(Massacre-Audioglobe) I lombardi Furor Gallico, formazione davvero meritevole dell’underground norditaliano, hanno trovato nella Massacre Records l’etichetta disponibile a distribuire su scala europea il debut omonimo uscito come autoproduzione lo scorso anno. La proposta musicale della band è interessante: un pagan/folk metal per il quale, una volta tanto, i gruppi di riferimento non sono i Korpiklaani o i Mythotyn, quanto piuttosto i Folkstone, gli Heol Telwen o ancora gli Eluveitie, insomma le band dove la componente celtica del sound è maggioritaria. Dopo una “Intro” dai toni solari, “Venti di Imbolc” (ovvero la primavera nel calendario celtico) è cantata in italiano: stupisce la capacità del singer Pagan di passare dal growling allo screaming al pulito. “Cathubodva” è il pezzo più ‘tedesco’ della tracklist e anche dei meglio riusciti grazie alla sua coda dai toni epici; “Curmisagios” è invece una ballata da taverna cantata in dialetto milanese che ricorda moltissimo i Folkstone. Nella malinconica “Medhelan”, anch’essa cantata in italiano, è il violino a farla da padrone, mentre “La Caccia morta” è un brano in crescendo con un testo naturalmente polemico con il cristianesimo. Conclude il disco “The glorious Dawn”, nei cui otto minuti si respira epica a tratti anche solenne. Un disco davvero riuscito, non c’è che dire.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10