(Hammerheart Records) Nuovo album per i deathers italiani Illogicist. Sempre più tecnici e progressive, sempre più raffinati, labirintici, cosa che viene fatta attraverso una nitida produzione che permette di udire ogni singolo strumento e nota. Sono passati alcuni anni da “The Insight Eye”, album mai troppo osannato, e lo stato di forma della band è davvero ottimo. Il sound passa attraverso i canali acrobatici dei Death, ultimo periodo, e degli Atheist, ma nell’insieme gli otto pezzi incasellano un clima che è il prodotto unico delle forze e delle idee di Dattolo, Ambrosi, Minieri e Tinti. Tuttavia le “cervellotiche” evoluzioni e le cascate di riff e fratture nei tempi determinano un parco canzoni che rischia, se l’ascolto non avviene con attenzione, di sfinire l’ascoltatore. Forse per questo i pezzi come “Misery of a Profaned Soul”, “A Past Defeated Suffering” e ci si può accostare anchePerceptions from the Deceiving Memory” si rivelano quelli più “carini”, “fruibili” e musicali, grazie non ad un’armonia generale e ad un progressive death metal più fluido. Sulla musica svetta anche un piccolo capolavoro che è la copertina di Travis Smith (Opeth, Death, Nevermore e tantissimi altri). Si, un lavoro non facile e che per musicalità va poco oltre la sufficienza, ma in qualità musicale non avrebbe in patria grossa concorrenza, ma ne avrebbe poca anche fuori. Quindi ben tornati!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10