copHADESALMIGHTY(Dark Essence Records) Cosa sono tre brani in quasi tre lustri? Quasi nulla, eppure proprio perché essi rappresentano il ritorno in scena di questa promettente band, forse il loro valore è più importante della semplice funzione commerciale dell EP in questione. Il primo impatto è più che buono. Certo, molti dei suoni grezzi tipici di inizio millennio sono inevitabilmente andati perduti e i musicisti stessi sono maturati a livello compositivo ed esecutivo, ma la sensazione è di una solida continuità con i suoni dei due album precedenti. La componente epica si è fatta più massiccia, sembra di essere al cospetto di una versione Black dei Primordial, tanto per intenderci. Le composizioni sono ben articolate e di certo non scontate, con la voce molto versatile del cantante che trascina la chitarre ed il comparto ritmico. Insomma, questa lunga pausa è servita di sicuro a questo trio, tanto che se il resto dell’album si attesterà su questi livelli, beh… aspetteremmo volentieri altri quattordici anni di silenzio. Imperituri.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10