Domenico Canino (chitarra e voce) Maciej Mikolajczyk (basso e voce) ci aiutano in queste righe a comprendere l’universo Otehi. La band è emersa con “Noisy Spirit” un lavoro che doveva essere un demo e invece si è tramutato in un EP. Gli Otehi suonano come se fossero gli officianti di un cerimoniale, attraverso note dal carattere stoner, doom, desert rock e psichedelico, mostrando un sound davvero “raw”, come raccontano appunto Domenico e Maciej.

La prima domanda che rivolgo è come siete nati stilisticamente? Vi siete conosciuti (quando?) e vi siete detti “ok, suoniamo con distorsioni lisergiche, un basso distorto e la batteria che si comporta come una tempesta” oppure siete arrivati ad un lavoro come “Noisy Spirit” attraverso una lenta fermentazione e scambio di idee?
Domenico Canino: Ciao! Gli Otehi nascono circa un anno fa, una sorta di appuntamento al buio in sala prove,  io non conoscevo Maciej e avevo visto Vitus (ex Batterista) una volta sola. Sapevamo tutti e tre però, che quelle prove/jam avrebbero avuto uno stampo Stoner Rock con una forte tendenza psichedelica, venivamo da diverse esperienze musicali, da altre bands, ma in quella prima prova costruimmo un sound nostro, con sfumature sperimentali d’ambiente. Da subito abbiamo mirato a suonare lunghe tracce, dove poter alternare pesanti distorsioni e suoni più acidi e ”puliti” il risultato è stato ”Noisy Spirit”. L’idea iniziale era di registrare una demo, ma in tutte le volte che suonavamo, crescevano sempre di più le intuizioni, tanto da racchiuderle in un EP.
Maciej Mikolajczyk:
Come ha detto Dom gli Otehi nascono da un incontro del tutto casuale, tre perfetti sconosciuti che si ritrovano rinchiusi in una saletta con una batteria del tutto scassata e due amplificatori malridotti e sconati, ma che al mio orecchio suonavano come non avevano mai suonato prima, probabilmente venivano filtrati dall’eccitazione e dall’euforia che avevo dentro di me. Le esperienze differenti e i diversi gusti in ambito musicale hanno determinato in maniera netta il sound del band almeno a mio parere, ecco perché si trovano cosi tante varietà e sfumature nei nostri pezzi. Col passare del tempo poi si è creato un forte legame all’interno della band, e il termine Otehi da semplice nome per un gruppo è diventato per noi una sorta di fratellanza, un modo di vivere, una luce di speranza per portare la nostra musica ovunque, anche sulla luna.

Ho sentito dire che state provando a spingere gli Otehi verso una sorta di opera concettuale. Ho letto che mirate a fare “uno show che va verso il rituale sonoro, come accadeva ogni volta che si celebrava un rito sacro nelle antiche popolazioni, era il suono a dettare i tempi di movimento nella rappresentazione, crediamo molto nei popoli Animisti“. La musica, a questo punto, è per voi un mezzo oppure la ponete come collante tra tutte queste cose alle quali aspirate?
Canino: Di sicuro la musica è un mezzo per arrivare dritti al corpo e alla mente di chi ascolta, non dimentichiamo che la percezione sonora è la prima ad instaurarsi nel feto, il primo contatto che abbiamo con il mondo è proprio grazie al suono, e poi ancora, l’udito è il senso percettivo sempre attivo, non possiamo gestirlo o fermarlo, una porta sempre aperta a percepire segnali, messaggi, dall’esterno. Gli Otehi provano a muoversi su una linea psicoacustica, studiando i riffs fino a creare qualcosa di ”chimico” su di noi, qualcosa che irrompe ad alto volume e da ”fastidio”, crediamo davvero in quell’energia che si crea nei live shows, tra noi ”esecutori” e con chi sta lì, a vivere il concerto, o viceversa. Nei nostri shows percepisco l’energia di chi sta davanti a noi ad ascoltare e percepisco la mia come non mai. Tutto questo è comunicare, è scambio di un qualcosa, che si sta vivendo lì in quel determinato momento. Mi piace pensare questo, il concerto come rituale, dove siamo tutti invitati a partecipare attivamente. Molti buoni concerti che ho vissuto da spettatore hanno cambiato sempre qualcosa in me. Cerchiamo di improntare il nostro lavoro, la nostra ”opera”, come un viaggio sciamanico a tinte Psych-Rock! (espresso con enfasi, nda)
Mikolajczyk: Questa sorta di rituale sonoro raggiunge poi il suo apice quando il musicista che suona e lo spettatore che ascolta si legano in un legame psichico, cioè quando la melodia si instaura nel cervello dell’ascoltatore rimbombando nella sua testa, ecco perché spesso nella scelta dei riff e nella durata di essi scegliamo spesso dei tempi lunghi come se andassero in loop, questo ha l’unico scopo di dare tempo all’ascoltatore di capire cosa succede,cosa esce dagli amplificatori e dalle pelli, gli da tempo di pensare e ragionare, decidere se farsi trasportare o meno, o magari fissarsi su un solo suono e creare nella sua testa tutto quello che vuole. Ecco perché ogni nostro  show è diverso l’uno dall’altro, ogni canzone viene suonata in maniera differente avvolte totalmente rivoluzionata cambiando gli effetti o addirittura i riff, per permettere appunto una varietà sempre maggiore di “trip”, alimentando il tutto con le proiezioni, per stimolare anche la percezione visiva.

Come avete registrato questo vostro lavoro? Avete usato tecnologie analogiche oppure ha usufruito di supporti d’avanguardia?
Canino: ”Noisy Spirit” è stata un esperienza unica, quell’esperienza che ha dato all’EP un’impronta molto energetica e singolare, forse irripetibile. Ci siamo rinchiusi, per una settimana in un casolare della Valle D’Itria in Puglia, sotto il sole rovente di Agosto e abbiamo partorito l’EP in una sorta di ”summer session”.
Mikolajczyk: Ahaha, le domande sulla parte tecnica sono sempre quelle che più ci mettono in imbarazzo! La verità su “Noisy Spirit” è che non abbiamo praticamente avuto modo di scegliere il modo o la strumentazione che più ci piaceva. Siamo arrivati in Val D’Itria con due custodie e due pedaliere e basta. Sul posto per fortuna Vito aveva una fetta di strumentazione per lo più da battaglia, molte cose non funzionavano quindi correvamo di corsa con la macchina sulle stradine di campagna tra trulli e campi sotto il sole ardente a farci prestare il minimo necessario per poter iniziare. “Noisy Spirit” racchiude in se anche l’ospitalità il buon spirito delle persone del luogo che ci hanno reso in parte possibile la realizzazione del CD. Non abbiamo mai avuto l’opportunità di ringraziarli per bene quindi colgo l’occasione di farlo adesso a nome della fratellanza.

La psichedelia impregna le vostre note e, personalmente, è sempre bello trovare delle band che si rifacciano al verbo psichedelico. Quali sono però i commenti o le opinioni di chi vi ascolta? Cosa davvero hanno apprezzato di voi amici, fans, la stampa, la Cosmic Swamp Records? Insomma, l’ambiente da cosa è rimasto colpito di voi, visto che avete comunque una solida base stoner, desert rock, doom e cose simili.
Canino: ”Noisy Spirit” ha un sound decisamente ”Raw” è un disco autoprodotto, pecca in molte cose, ma i riffs e le intuizioni non sono convenzionali. Mi piace pensare che brani come ”Monolith & Monolith” hanno portato un po’ di freschezza alla scena Stoner, che dai 90′ vive ancora oggi, o come ”Desert Rider” con chitarre e linee di basso più d’ambiente che notazione vera e propria. Sinceramente, non ci aspettavamo tutte le recensioni positive che ”Noisy Spirit” ha avuto.
Qualcuno lo ha definito Post-Desert e qualc”un altro” ha parlato di Heavy-Stoner, ma la cosa veramente positiva è che piace ad un pubblico differente, dagli amanti delle sonorità cupe e apocalittiche ai seguaci di santa psichedelia. Molti ”intenditori” del genere, hanno apprezzato, forse, l’abuso di fuzz, chitarra e basso come macigni scaricati tutti di un colpo, per poi disintegrarsi e seguire un corso più liquido! C’è da dire una cosa però, il disco è stato apprezzato molto più all’estero che nel Belpaese, positivo per alcuni versi, ma crediamo molto nella possente e fangosa scena italiana, e ci dispiacerebbe non prenderne parte.
Mikolajczyk:
Penso che “Noisy Spirit” rappresenti un po’ un punto di rottura con la classicità dello stoner  rock e del rock in assoluto. Col passare del tempo il rock è andato sempre più diventando un genere raffinato, la cura del suono, la presenza scenica i riff studiati a memoria per essere poi risuonati e risuonati a click hanno ammazzato o soffocato in parte l’aspetto raw e wild del rock ‘n roll. Questo si nota ascoltando molti  gruppi rock attuali, dove nella maggior  parte dei casi non c’e una ricerca di stile dove si è quasi persa ogni speranza di poter trovare una nuova via di espressione. Forse è proprio questa noia quotidiana e il “silenzio” nel mondo musicale che ha permesso a Noisy Spirit di bucare i timpani  a molte persone, che hanno fiutato un qualcosa di rozzo e selvaggio, dove salta la fase mixaggio e mastering del suono, che cosi come esce dalla chitarra arriva dritto all’orecchio, insieme al sudore del batterista e all’alito puzzolente di birra dei cantanti.

Su cosa si basano i vostri testi? Avete intenzione di approfondire dei particolari argomenti?
Canino: I testi che scriviamo sono di matrice ”sciamanico/naturalistica”, partono dalla nostra esistenza, dalle nostre visioni e sono dirette ad ogni singolo ascoltatore, una specie di dialogo a tu per tu. ”your fear come from your eyes”, ”All its fucked enclosed in a monolith” ad esempio in ”Monolith & Monolith” diamo la visione del corpo che abitiamo, come un grosso monolite da distruggere, per lasciare vivere la nostra vera essenza. Nella title track ”Noisy Spirit”, affrontiamo il viaggio verso il nostro spirito guida che oramai ci ha abbandonato, lasciandoci in una situazione di smarrimento. Molti testi del prossimo disco sono stati scritti a due mani, e continuano a dar voce agli ”spiriti della natura”, che da tempo ci usano come filtri!! Ci affascina molto il regno selvatico dell’animale, quel regno che la società umana sta  perdendo oggi, per lasciare spazio ad un falso istinto di sopravvivenza.
Mikolajczyk: I testi sono anche sussurri di segreti di ognuno di noi,confessioni e dialoghi con la natura. La bellezza della musica ti permette di parlare senza dire niente a nessuno, di descrivere stati d’animo e pazzie senza essere giudicati da nessuno. Nelle cose che scriviamo trattiamo stati fisici e mentali, facciamo emergere quella parte mistica dell’essere umano, urliamo per svegliare e rianimare la vita interiore di ognuno di noi, accusiamo scienziati e filosofi di pretendere di conoscere i segreti dell’uomo e del mondo cosi vuoto di quel misticismo che una volta impregnava la vita e che la rendeva cosi magica. Magia, è questo che ci serve.

Domanda delicata: suppongo che non sia la musica a darvi lavoro, ma che il lavoro finanzi la vostra musica. Quanto costa registrare e promuovere un lavoro come “Noisy Spirit”? Non è una domanda sulle cifre, ma quanto vi ha impegnato come tempo e soldi per mettere in piedi questo vostro sogno di “pietra spaziale”?
Canino: L’intero EP lo abbiamo concepito in poco tempo e forse solo l’ostacolo del denaro ci ha impedito di pubblicarlo molto prima dell’ufficiale data di uscita (30 Novembre), non si può parlare però di alti costi, visto che è stato registrato con mezzi propri, il problema è stato andare in stampa e cercare i canali di distribuzione, ma per questo ci siamo affidati alla Cosmic Swamp Records che ha fatto un ottimo lavoro. DIY!!

Progetti futuri e concerti: queste due attività cosa hanno in comune, al momento, per gli Otehi?
Canino: Abbiamo molti progetti e idee per il futuro, e a proposito di concerti, vorremmo organizzare un secret show all’aperto con documentazione video, e poi ancora, ci stiamo dirigendo verso il full-“length” carichi di novità, con un nuovo batterista, Corrado ”Victor” Battistoni, che sta portando un nuovo groove agli Otehi, stiamo completando brani che andranno a finire in split-album con bands americane e austriache, e poi un evento su tutti, il Cosmic Swamp Fest. Per il resto aspettate ancora un po’!!
Mikolajczyk: Il nuovo LP è in fase di scrittura, abbiamo moltissimo materiale su qui lavorare, questo per fortuna ci tiene molto impegnati quindi per ora non penso ci esibiremo dal vivo salvo in occasioni particolari. Una cosa che ci intriga molto oltre all’LP  è la realizzazione di un video che uscirà con un estratto del prossimo full length vi terremo aggiornati in futuro. Proseguono anche i lavori sulle proiezioni per i futuri show che saranno ancora più carichi di psichedelia e spirito Otehi.

Grazie mille. Complimenti, spero che gli Otehi riescano a raggiungere un pubblico sempre più vasto. Detto questo lascio a voi la chiusura dell’intervista.
Canino: La recensione di ”Noisy Spirit” su Metalhead è davvero molto visionaria, grazie per le immagini che ci avete regalato e grazie per il vostro supporto.
Mikolajczyk: Grazie a voi.

Alberto Vitale

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