(Comatose Records) L’etichetta è americana e la band è norvegese, ma loro non suonano black metal d’esportazione. Assolutamente no. I Kraanium sono l’espressione di un brutal gore death metal allucinante. Aggettivo suggerito ed espresso da una copertina dalle fattezze grossolane, ma alquanto esplicita nella sua brutalità. Allucinante questo death metal per il titolo, per quelli delle canzoni e per la cover di “Entrals Full of Vermin” degli Abominable Putridity. “Post Mortal Coital Fixation” offre la voce di Martin Funderund che si comporta come se fosse quella di un maiale sgozzato, la batteria di Mitch Rider che vede un rullante in stile latta di metallo e una doppia cassa triggerata a dismisura. Intorno si muovono le sette corde di Ermesjo e Mats (fratello del cantante) e il cinque corde di Ian Slemming. Personaggi che mettono in piedi un macello, il quale nei momenti di massima brutalità riesce ad andare ben oltre e spingersi fino al grindcore. “Post Mortal Coital Fixation” è un assalto killer, un combattimento tra gli strumenti e un muro compatto, ordinato,  preciso e pieno di torture, ma nella sostanza con pochi sussulti distintivi, se non fosse per le puntate semi-grindcore da un lato che spaccano quella ossessività marcata e offrono momenti caratterizzanti. Un album spietato, non innovativo, ma onesto nella sua ferocia.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10