copVEHEMENCE(De Tenebrarum Principio/ATMF) Il black francese è sempre identificativo, personale e particolare. Se poi ci aggiungiamo una componente vagamente thrash ed una impostazione nostalgica orientata al medioevo, allora può nascere qualcosa di molto interessante. Nonostante un vocalist di impostazione più death o blackned death, i francesi Véhémence sanno interpretare l’atmosfera del genere più oscuro con maestria, potenza ed una buona dose di originalità. “De Célestes Cavalcades” è veloce, violenta ed instaura un fantastico senso di disagio, di instabilità, di orrore crescente. La title track si orienta verso un black metal che integra una corposa dose di melodia, con riff di chitarra molto intensi i quali evolvono verso un ottimo tremolo. “Le Sang Respire Encore” intensifica la parte emozionale, diventa quasi riflessiva grazie ad un mid tempo molto ben riuscito, con riff decadenti ed un singing totalmente disperato. La lunghissima “En Quête du Graâl” apre con un black efferato per poi, quasi improvvisamente, abbandonarsi ad una ampia sezione basata esclusivamente sulla chitarra acustica la quale instaura un crescendo di sensazioni, fino ad arrivare ad una nuova esplosione di violenza, questa volta a tempo moderato ma incisivo e tagliente. Ancora atmosfera con l’ottima chitarra acustica per gli oltre sei minuti occupati da “Par Sombres Forêts et Vastes Plaines” la quale conduce verso la conclusiva “Chant d’Honneur” che, dopo ancora chitarra classica, torna ad un black mid tempo a sostegno di linee vocali teatrali, quasi una recita disperata anziché un cantato. Black violento ma melodico, black francese che a tratti saluta il nord Europa, creando un ponte di collegamento tra i due filoni. Intensa la componente folk, che qui non si limita ad evocare la solita accoppiata di melodie e strumenti pseudo storici/tradizionali, ma cerca piuttosto di orientarsi verso un sincero valore artistico, dove è importante saper suonare, saper comporre senza perdere mai di vista il concetto d’insieme. “Assiégé” è valido, attraente, spesso catchy ma anche introspettivo e complesso. Una composizione ricca di visioni storiche devastanti, rese poetiche da un velo di oscura malinconia esaltato da musica ricercata e molto ben strutturata.

(Luca Zakk) Voto: 8/10