(Rock’n’Growl) Non mi sarei mai aspettato che i Voodoo Highway fossero italiani (per la precisione di Ferrara): il loro sound è così inglese (con qualche vago influsso southern) da lasciar pensare che la band venga da Birmingham. Presentati pomposamente come gli eredi dei Deep Purple, rappresentano più prosaicamente un onesto ensemble di rock classico particolarmente debitore dei grandi nomi degli anni settanta (e la scherzosa “Intro” ci proietta appunto indietro nel 1972). Rock genuino, nel segno dei Led Zeppelin e dei Rainbow, quello che si esprime in “Till it bleeds”, con il suo tappeto di hammond e i suoni caldi ma grintosi. “The Fire will burn away” sa di viaggio sulla West Coast, e tanta energia positiva c’è anche nella ironica “JC Superfuck” – come sicuramente ironico è lo stacco da soundtrack della titletrack. Allegramente scatenata “Running around”, e funziona anche la ballad “Heaven with no Stars”, dove l’hammond dà quel tocco in più. Si chiude con la solidità di “In Fact it’s the Worst”. Un buon prodotto di genere.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10