(Atomic Stuff) E’ tutta colpa dei Mötley Crüe. Hanno reso celebre un genere. Hanno creato grandi canzoni. Sono diventati un mito. Hanno inneggiato alla devastazione, alla perdizione, alla depravazione. Hanno reso tutto questo un modello di vita, una religione. Quindi è davvero colpa loro se questo stile devastato continua, dopo tre decenni, a sfornare bands che vogliono bere, scopare e far casino. Sempre all’insegna del Rock’n’Roll. I Seventh Veil sono tra queste band. Sono italiani, e nonostante la distanza, metrica e temporale, dalla Los Angeles delle orge e della dissolutezza è ancora una volta colpa dei  Mötley Crüe! Proprio il quartetto più devastato del pianeta ha dato origine a questi cinque animali nostrani. Fu nel 2011, dopo un concerto dei Crüe al Sunset Strip Music Festival che Nikki Sixx, parlando con Steven -il cantante- ha suggerito il nome. Non mi serve leggere nel booklet del CD per sapere di cosa si tratta. E se tra voi c’è qualche rocker perverso e senza speranza come me, certamente non può non conoscere il mitico strip club di Hollywood, frequentato abitualmente da Sixx e soci. Proprio nel Seventh Veil fu girato il video di “Girls Girls Girls”, praticamente l’inno supremo a quel life style. Nel nome del sesso fine a stesso, del whiskey a litri, del casino totale, della pura filosofia sex & drug ispirata ad una Los Angeles dove la cocaina era venduta come il pane, i Seventh Veil pubblicano questo EP. Un EP con un difetto immenso: è SOLO un EP. Sono solo tre canzoni. Tre pezzi hard rock estremamente elettrico, potente, spensierato. Un EP che passa veloce come un tornado. Potenza e ritmo. Roba perfetta per far dimenare quelle quattro sgualdrine sul palco, aggrappate al palo da lap dance. Questo è vero Hard Rock! Non serve altro. Ma ora voglio l’album,  una dose più pesante!

(Luca Zakk) Voto: 7/10