copcarn16(Autoproduzione) Questo EP ha un piccolo limite: suoni impastati e forse eccessivamente cupi. In ogni caso niente evita all’ascoltatore di udire il lavoro dei singoli strumenti. È un’autoproduzione che segna un esordio, dunque nessuna vera pretesa da parte di chi scrive. Questo death metal dai toni brutal un po’ si rifà ai Morbid Angel (l’eccellente opener “Self Distructive DNA”)per come certi riff e ritmi vanno avanti in modo nervoso, brutale e tenebroso, ma anche ai Cannibal Corpse degli esordi proprio per le sfumature più brutal. Sostanzialmente i Carnageslumber sono devoti al genere in modo onesto e vogliosi di esporre una catastrofica attitudine di violenza. Cinque brani spinti e che scarnificano l’ascoltatore, soprattutto cinque brani estremamente dinamici e per niente standardizzati su due o tre riff di base. I Carnageslumber pestano e ripestano senza sosta. Il cantato di Paolo “Zodd” Sofia (Velchans) è in una certa misura roco più che in growl, questo vuol dire che molto di quanto declama è alquanto comprensibile. Spero sia chiaro che eliminando i discorsi sul fatto che “Carnageslumber” è un esordio fatto con mezzi decenti, il trio (gli altri due sono il batterista Lorenzo Reina, ex Cadaver Mutilator, e il chitarrista Salvo Di Marco) rispecchia ogni sacrosanto prototipo del brutal death in stile anni ’90. La band sta impostando un discorso per un album d’esordio, i tre proporranno coordinate nuove, ma al momento l’assoluta realtà è QUESTA.

(Alberto vitale) Voto: 6,5/10