copphilcampbell(Motörhead Music) A distanza di dieci mesi dalla morte del leggendario Lemmy, e dal conseguente scioglimento dei Motörhead, torna in pista il chitarrista Phil Campbell con una nuova band, costituita dai suoi tre figli (Todd Campbell alla chitarra, Dane Campbell alla batteria e Tyla Campbell al basso) e dal dotato singer Neil Starr. Questo EP d’esordio, auto intitolato, propone un rock’n’roll sanguigno, potente e melodico, sicuramente più accessibile di quello proposto da Phil con i Motörhead. Avendo partecipato attivamente alla composizione di molti dei brani quando era alla corte di Lemmy, è abbastanza ovvio riconoscerne l’impronta anche in questo lavoro, solo che, intelligentemente, Phil opta per una direzione un po’ diversa, senza per questo rinunciare al suo inconfondibile stile. L’opener “Big Mouth” riconduce, parzialmente al passato di Phil, con la ritmica arrembante ed aggressiva, stemperata dal ritornello melodico, che mi ricorda lo stile di Andrew W.K. “Life In Space” cambia completamente registro, con chitarre acustiche dal sapore country e melodie vocali dolci e sensuali. “Take Aim” è selvaggia e rock’n’roll, con le chitarre che tornano a ruggire su ritmiche cadenzate, sulle quali si stagliano ritornelli decisamente catchy. A metà brano parte un riff sabbathiano, decisamente bluesy ed incalzante, prima di riprendere il tema principale. Ancora sonorità blues in apertura di “Spiders”, seguite da ritmiche potenti e stoppate, con aperture melodiche all’altezza del refrain. Il passato di Phil si manifesta in tutta la sua potenza nella conclusiva “No Turning Back”, assalto sonoro che non può non richiamare i Motörhead. La prima metà del pezzo è un’autentica mazzata, che rallenta anche in questo caso solo all’altezza del ritornello. Un breve rallentamento lo troviamo anche nella parte centrale, prima di lanciarsi in un finale a rotta di collo. Un ottimo EP per un artista che ha scritto pagine di storia del rock’n’roll e che non rinuncia a rimettersi in gioco, riuscendo ad apportare delle variazioni alla propria proposta senza snaturare il proprio stile

(Matteo Piotto) Voto: 8/10