(Autoproduzione) Ci sono alcuni album o dei modi di suonarli che più di essere musica sembrano un viaggio concettuale. Come se dietro vi fosse un modo di pensare o, più arditamente, una filosofia. Qualcosa di simile vale per “Nel Suo Perduto Nimbo”, nuovo lavoro per Cataldo Cappiello che si rifugia sotto il nome di Caelestis. L’autore ha concepito dell’atmospheric-industrial balck metal con tinte di ambient new age, dunque un lavoro altamente sperimentale, fuori dagli schemi e contaminato ampiamente dall’elettronica.  Se “Pioggia del Cuore” è un esile equilibrio intimista che apre l’album per oltre 3’ e mezzo, la seguente traccia “Ai Confini del Cielo” polverizza l’atmosfera sognate inserendo un drumming elettronico robusto e gelido (ma condanna gli indicatori dell’equalizzatore sul rosso) e che ricopre la chitarra, voce e tastiera come una fredda rugiada. Questa traccia si evolve attraverso passaggi di ambient sommati a spunti industrial e black metal per quasi 9’. “Spettri Metropolitani” è un’altra fredda e spettrale composizione, nella quale fioriscono melodie sparse. Il resto poi è un fluire di suoni tendenti al metal incollati a quelli elettronici, i quali producono melodie sognanti o tetre e dure. Entra in scena anche la vocalist Vera Clinco, la quale va ad impreziosire a più riprese diversi scorci di questo album e facendo da contraltare alla voce camuffata di Coppiello. L’artista assembla insieme chitarre, elettronica varia, synth e cuce tra loro melodie e poesie agrodolci, dando al proprio sound lo spessore di un esile cristallo. Le note spesso tendono ad essere stridule, scheletriche e sono le tastiere o il piano a dare un maggiore spessore a questa musica che sembra provenire da lontano, come se fosse concepita all’interno di uno sterile e asettico laboratorio. “Nel Suo Perduto Nimbo” è un universo tortuoso, un insieme di galassie dalla diversa densità ed estensione. Lo si affronta proprio come un viaggio che potrebbe diventerà ancora più interessante in futuro, quando una produzione più equilibrata darà un giusto valore alle composizioni di Coppiello.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10