(Nuclear Blast Records) Forse è vero che i Black Star Riders sono la band di rock classico più ricca di vita che c’è in circolazione. E alla Nuclear questo non è proprio sfuggito visto che per la terza volta si fa carico di marchiare un album di questo progetto, alter ego dei Thin Lizzy più recenti, ovvero quelli in versione tributo a Phil Lynott. Tranne per l’avvicendamento al basso, dove vediamo un Robbie Crane (ex Ratt) al posto di Marco Mendoza (impegnato nei The Dead Daisies), i Black Star Riders del 2017 sono sempre gli stessi, ovvero Scott Gorham dei Thin Lizzy alla chitarra, Ricky Warwick (The Almighty) al microfono, Damon Johnson (ex Alice Cooper) all’altra chitarra e l’ex Megadeth Jimmy DeGrasso alle pelli. Dieci tracce di rock bello caldo, intelligente, aperto al pubblico… ma anche arricchito, con dettagli, melodie, cori, groove ed un’altra manciata di fattori che elevano il livello globale del disco, anche nel confronto con le release precedenti. Provocante “Heavy Fire”, semplice ma anche profonda ”Dancing With The Wrong Girl”. Toccante e ricca di significato (almeno per me) la bellissima “Cold War Love”, incalzante e meravigliosamente hard rock “Testify Or Say Goodbye”, con un singing ricco di un’energia sincera e contagiosa. In “True Blue Kids” batte un malinconico cuore blues, mentre trovo piacevolmente schizoide “Ticket To Rise”, con linee di basso esaltanti e quei cori femminili ricchi di giocosa provocazione. Il precedente “The Killer Instinct” (recensione qui) offriva un rock facile, aperto, commerciale, il quale risultava piacevole, divertente ma non offriva alcuna novità o attrazione speciale… ma con “Heavy Fire” qualcosa è successo, qualcosa è decisamente cambiato; certo, la musica è sempre quel rock bello pacioccone e chiaro, pulito, pettinato e profumato… ma questa volta se ne esce dall’autolavaggio con ancora qualche traccia di sporco; un rock sicuramente elegante ma con i piedi ed il culo ancora bisognosi di igiene; rock nelle fondamenta insomma, elevato a messaggio globale vendibile, fruibile e commerciale, ma con qualcosa che va oltre, con un qualcosa di profondo, ben nascosto sotto la polvere. Quella macchia nera nell’anima che questa volta non si vergogna, non si cela ed adora guastare la visione idillica di quel quadretto famigliare dove tutti sono belli, in posa e con i migliori vestiti da festa.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10