Ci rinchiudono nella saletta della biglietteria del Live Club di Trezzo il 29 Gennaio, dove riusciamo a strappare -tutti ammassati- alcune domande a Fredrik Larsson, bassista degli Hammerfall. E per fortuna che il loro tour manager ha avuto pietà di me e di un paio di colleghi… perché le cose erano un po’ confuse: ero con gente che doveva intervistare altri membri della band, gli orari erano confusi… e l’imminente cena della band, unita agli ovvi ritardi… ha trasformato il mio appuntamento con Fredrik in una sottospecie di conferenza stampa di serie B. Per fortuna Fredrik si è divertito a rispondere alle mie domande… e qualche informazione da “dentro gli Hammerfall” sono riuscito a cavarla. Ecco com’è andata (english version here):

MH: Mi fa piacere intervistarti perché eri nel primo disco, poi te ne sei andato, poi sei tornato ad un certo punto… quindi in un certo senso hai una visione sia da dentro che da fuori della band. Nella mia recensione per l’ultimo album ho scritto che gli Hammerfall fanno la stessa roba da 20 anni, cantando le stesse canzoni in un certo senso, ma è l’unica maniera. Non ci sono alternative. Nessuno sarebbe interessato per esempio in una versione prog degli Hammerfall…

FL: No, infatti, abbiamo dei confini dentro i quali devono stare gli Hammerfall. E sono i confini dell’heavy metal classico. Se vogliamo fare qualcos’altro, lo facciamo su dei side project, o qualsiasi altra cosa che non si chiama Hammerfall, questo è come pensiamo che gli Hammerfall debbano mostrasi verso il pubblico.

MH: OK, tu non scrivi i testi, ma com’è possibile continuare a cantare per 20 anni di tematiche gloriose e trovare pure nuove parole? E pure catchy!

FL: (ride forte, ndr) Yeah! È sbagliato, la cosa non è così ovvia! (ride ancora, ndr). Di solito Oscar scrive una canzone e ci da pure in titolo. Poi la passa a Joacim, e Joacim deve interpretare il titolo della canzone e scriverci qualcosa sopra. E vedere come si sente con quel titolo o quelle parole.

MH: Una domanda sulla fama degli Hammerfall, e come funziona in Svezia. Ricordo che circa 10 anni fa, prima del tuo ritorno, la band fece un video con il team di curling in Svezia… è palese che gli Hammerfall hanno una certa visibilità in Svezia. Quindi, com’è per una band come questa in Svezia? Com’è essere nel vostro paese? Siete veramente famosi o siete comunque una cosa metal underground?

FL: Siamo una band molto conosciuta. Un brand svedese. Quindi la gente sa chi siamo, conosce il nostro nome, e magari pure Joacim, beh, lo riconoscono perché è stato in quello show… come si chiamava … “Clash of the Choirs” (un talent reality show, ndr). Questo ha reso la sua faccia familiare.

MH: Una domanda personale per te, non come membro della band. Te ne andasti perché volevi suonare death metal, e Göteborg è il posto di origine per quello melodico. Parlami del tuo tempo fuori dagli Hammerfall e nel death metal.

FL: Beh, diciamo, ho suonato con un sacco di band, mi sono divertito, niente di famoso. Ma all’epoca sentivo che non potevo concentrarmi al 100% sugli Hammerfall facendo solo Heavy Metal, volevo esplorare tutto ed in più mi piaceva la musica più estrema. Perciò fu meglio per me farmi da parte e lasciare il posto a qualcun altro.

MH: e cosa possiamo trovare, magari, di questa musica estrema, negli Hammerfall… quella tua esperienza nella musica estrema…

FL: Yeah, non c’è nulla che si incastra direttamente negli Hammerfall, ma tutti noi portiamo delle influenze che vengono da ciò che siamo, voglio dire, Pontus per esempio è molto seventies… mentre Oscar non ha nulla a che vedere con quella musica, se non includiamo i Kiss di quegli anni (ridiamo tutti, ndr). Ma, comunque, portiamo diversi sapori e li mettiamo negli Hammerfall…

MH: questi sapori: li troviamo in composizione o solo nella parte finale del lavoro?

FL: No, solo parte finale. In quanto io non ho nulla a che vedere con la composizione dei brani.

MH: I’ve a last question. Which is to understand. I’ve a son, 6 years old, and he loves the last album and he sings all the day a song I am quite tired to ear, and it is “Hammer High” (Fredrik laughs loud). I want to know what’s the alchemy behind a songwriting for make a tune so catchy and magnetic… you know?

FL: We always follow the Hammerfall path where we need those big choruses and we have to have catchy melodies to stand out from all those bands, doing the same thing but not exactly… the are often a bit more aggressive, maybe, and harder but I really like when the melody sticks …

MH: …ok, ma come ci riuscite, perché una cosa è volerlo, un’altra è riuscirci per davvero!

FL: Credo, penso abbia a che fare… voglio dire un sacco di bands Svedesi hanno quelle melodie, è molto importante per la musica tradizionale in Svezia, la musica svedese in fatti è molto importante, e ne esportiamo molta… credi siamo secondi o terzi nel mondo per esportazione di musica. E credo tutto venga da li.

Arriva la cena, il tempo scade… Fredrik -gentilmente- ci dedica un minuto per le foto… ma poi scappa. Breve… ma intenso. Come il concerto che ne è seguito!

(Luca Zakk)