
(Season of Mist) Secondo live album in carriera per questa band, che più di tante altre, oltre che per espressa dichiarazione di intenti, rappresenta il puro e devastante black metal norvegese. Un live che vanta una furia ancor più scatenata del solito, visto che è stato registrato a Oslo nel 2021, nell’immediato periodo post-pandemico, con tutti i membri capaci di scaricare sul pubblico tutta la rabbia accumulata con i vari lockdown che hanno perseguitato musicisti, fan, la musica stessa, il mondo intero. Una furia disumana che si incarna in esecuzioni di pezzi quali il classico “Sculptor of Flesh”, la potente “Cauldron”, l’iconica “I Am Abomination”, senza dimenticare capitoli dall’ultimo album di allora, ”The Infernal Pathway”, come la coinvolgente “Abyssos Antithesis”, la spietata “Through Eyes of Stone”, la coinvolgente “Striding the Chasm” o la stupenda “Dødskamp”. Un’esibizione superba, con la band capace di trasmettere al massimo il concetto del loro ‘hellfire’, il tutto esaltato dalla produzione di Hugo Alvarstein in grado di creare un suono che non sembra catturato dai segnali digitali dei mixer, piuttosto pare provenire dal mezzo della venue, nel vivo dell’azione, creando la sensazione di presenza anche durante l’ascolto in cuffia, a casa, comodamente seduti sul divano. Dettaglio finale: copertina del mitico Kim Diaz Holm, disegnata – come da suo stile – dal vivo, nel pit, facendo headbanging!
(Luca Zakk) Voto: 9/10




