Pandemonium, 1841 (oil on canvas)(Pure Steel) Preceduto di una sola settimana dalla raccolta “Ashes to Ashes”, recensita QUI, arriva il nuovo album di inediti dei britannici Sacrilege: il sound della band sembra essersi ancora incupito rispetto al passato, e il risultato finale è oscuro e dannato come non mai. Il disco si apre e si chiude con una cadenzata e horrorifica “Death March 666”: in mezzo, nove brani bui e spesso proprio tendenti al doom. Molto ritmata, quasi alla Candlemass, “Welcome to the Dragons Den”: il riff di base è genuinamente anni ’80. Opprimente la strofa di “Lucifer’s Soldiers”; doom puro e sabbathiano, saldamente ancorato agli anni ’70, con la lunga “In Hell”, con un ritornello urlato semplice quanto efficace. Ipnotico il riff di “Forever after”; “Paranoia” si volge all’acustico senza cambiare le coordinate del sound. L’apice del disco è naturalmente costituito dalla suite “Eyes of the Lord”, che assieme al suo preludio prende dieci minuti pressoché esatti: stavolta l’impianto sonoro è più solenne, forse addirittura più curato, con caratteri più vicini (soprattutto nelle sezioni strumentali) alla classica NWOBHM. Ecco, questo è un comeback che valeva la pena vedere! Più che per gli amanti degli Iron Maiden, per quelli dei Black Sabbath.

(René Urkus) Voto: 7,5/10