(Sliptrick Records) Orridi e melodici, punk a tratti e sempre rock and roll gettato in pasto all’heavy metal. I 5 Star Grave sono il proseguimento di tutto ciò, l’andare oltre questi schemi. Un nuovo album per un nuovo piacere sonoro e per avvertire quell’horror che vive nelle canzoni di questa band capitanata da Claudio Ravinale (Disarmonia Mundi), uno dei cantanti più brillanti della scena metal italiana. Terzo album in nove anni, terzo album smaltato dall’esperienza e da un consapevolezza di se stessi ormai cresciuta. Lontani i tempi di “Corpse Breed Syndrome”, il debut album del 2008 era si al di sopra della media, però mostrava un ‘troppo’ generale: troppo melodic metal, troppa doppia cassa, troppo death and roll, troppa tastiera. Considerazioni personali certo, ma il tempo è passato, la band è cresciuta già con il successivo album “Drugstore Hell” (QUI recensito), del 2012. Il livello si alza, cresce, “The Red Room” è ora l’estrema sintesi del tutto. Le tastiere oggi sono uno scenario che prende colore, sono più momenti, più suoni e addobbano questo hard & heavy andante, a momenti macchiato dal punk, dallo street rock e comunque da una modernità che mira proprio a mischiare le carte. Perché oggi la modernità è questo. Canzoni snelle, rapide, peccato solo che abbiano sempre lo stesso ritmo, attenzione però perché non tutte travolgono allo stesso modo. “The Red Room” in fin dei conti è una tremenda botta di energia che arriva diretta e con questo alone di horror metal truce ma anche simpatico.

(Alberto Vitale) Voto. 7,5/10