(Gymnocal Industries) Dichiarazione di intenti molto chiara: una ricerca musicale per dissotterrare la gioia divina nascosta dentro ciascuno di noi. Atto secondo di un’opera musicale e teatrale pazzesca, capace di fondere rock, metal, prog… e praticamente qualsiasi altro genere esistente, includendo un ventaglio di voci da far invidia a maestri quali Therion o Ayreon. Brani pazzeschi (ciascuno con una copertina a sé stante), narrativi, musicali, imprevedibili, ricchi di twist, impossibili da descrivere… ma grandiosi da ascoltare, lasciandosi coinvolgere completamente. Musica, teatro, storia, narrazione, psicologia, divagazioni bibliche, una galassia di caricature deviate che sono la sintesi dei nostri desideri, delle nostre paure, dei nostri peccati, delle nostre virtù, in una collisione culturale monumentale, capace di fondere nord con sud, oriente con occidente, anche grazie all’internazionalità del progetto e dei partecipanti, visto che dietro tutto questo superbamente meraviglioso caos si cela il polistrumentista messicano Râhoola, il quale si fa affiancare da un manipolo di musicisti e vocalist, compresi Fabio Lione e Margil H. Vallejo. Un concept sul viaggio bizzarro di questo eroe zoomorfo, un po’ ingenuo, un po’ messianico, decisamente psichedelico, totalmente appartenente a un surreale mondo onirico. Un’opera stravagante, assurda, malata, deviata. E dannatamente geniale.

(Luca Zakk) Voto: 10/10