(Long Branch Records / SPV) Quarto album e nuovo aggiornamento della line up per la band di Sal Abruscato (ex Type O Negative)! Rimangono i chitarristi Joe Taylor (ex Doro, ex Lita Ford) e Eddie Heedles, già presenti nel precedente “When The World Becomes Undone” (recensione qui), ma cambia la sessione ritmica: se ne va Johnny Kelly, che nel precedente album ‘chiudeva’ un ritorno ai Type O Negative (fu il sostituto di Sal in quella band) a favore di Chris Hamilton, mentre al basso subentra Oddie McLaughlin. Rispetto all’album precedente questo “Infernum In Terra” si rivela fin dal primo ascolto più impattante, coinvolgente, nonostante la complessità di fondo, la ricercatezza di suoni e arrangiamenti sia tutt’altro che banale. “Infernum”, l’intro, crea inquietudine la quale si abbandona poi a “Believe In Something (You Are Lost)”, brano pesante, oscuro, remotamente gotico, capace di esplosioni melodiche le quali trovano il punto di arrivo con l’eccitante assolo di chitarra. Angosciante il doom di “Cast Out From The Sky”, pezzo ricco di sofferenza ed un cinico senso di costante minaccia, capace di evoluzioni imprevedibili. Malinconia anni ’90 sull’intensa “Shards Of Glass“, canzone vagamente eterea capace di parentesi molto pesanti. Un’aura di tenebre si abbatte sulla profondità di “Lucifer’s Sun”, mentre “Two Headed Snake (Propofol Dreams)” trova un legame incrociato tra bands quali i Black Label Society e Soundgarden, offrendo un ottimo esempio della capacità della band di integrare strumentazioni alternative in un brano, cosa che poi trova una bellissima conferma con l’organo che esalta la magia seducente di “Slave To The Master”. Malinconia e senso apocalittico con l’ossessiva “Devil’s Deed”, vagamente sognante ed intima “Reflections Of The Dead”, la quale porta alla mestizia dell’outro “Souls In The Abyss”. Con una produzione di altissimo livello, con tematiche più variegate “Infernum In Terra” è spontaneo, diretto, libero da vincoli. Un album fresco, curato, dolcemente sofisticato; un bellissimo ponte di connessione tra la band di ieri e quella di domani, un ulteriore passo avanti lungo il sentiero della travolgente creatività di Sal Abruscato.

(Luca Zakk) Voto: 9/10