(eOne/SPV) Secondo capitolo di cover album del co-fondatore dei Kiss, Ace Frehley. Come successe in occasione di “Origins Vol.1” (recensione qui), anche questo album è una raccolta di reinterpretazione di brani tanto storici quanto mitici… scritti da band leggendarie, tutte canzoni che hanno formato la mente e quindi la carriera di questo iconico axe man americano. Dopotutto, agli inizi della sua carriera, anche Ace suonava cover in giro per i locali… tanto che anche questi brani sono prelevati da quel paniere di canzoni che hanno segnato la storia del rock, la storia di Axe e quindi -di conseguenza- anche la storia degli stessi Kiss. In questo secondo volume (disponibile su CD e varie versioni su vinile) ci sono ben dodici tracce irresistibili, arricchite dallo stile di Ace e dagli amici che è riuscito a coinvolgere, tra questi Frank Sabino (Simon & Garfunkel, oltre che già collaboratore di Ace in precedenza), John 5, Alex Salzman (il produttore, che qui si diletta con il basso), il chitarrista Jeremy Asbrock ed il batterista Matt Starr… oltre che la favolosa Lita Ford, ugola su “Jumpin’ Jack Flash”, cover dei The Rolling Stones. La raccolta apre con “Good Times Bad Times”, simbolicamente il primo brano del primo album dei Led Zeppelin, per proseguire poi con pezzi dei Mountain, dei Deep Purple (“Space Truckin”), una imprevedibile “I’m Down” dei The Beatles, la divertente “Lola” dei The Kinks, singolo di punta nel 1970. Oscura “Politician” di Eric Clapton, potente “30 Days in the Hole” degli Humble Pie, qui cantata dal grande Robin Zander Cheap Trick! Non manca una pietra miliare del rock come “Manic Depression” di Jimi Hendrix, brano nel quale Ace canta e si fa affiancare dalla sei corde di Bruce Kulick (Grand Funk Railroad, ex Kiss). La stupenda “Kicks” dei Paul Revere & The Raiders qui ospita un assolo, al contrario dell’originale, mentre Ace offre tutto se stesso -chitarra e voce- su “We Gotta Get Out Of This Place” dei The Animals, tra l’altro un brano scritto da Barry Mann e Cynthia Weil, esattamente come “Kicks”. Chiude la raccolta una specie di ritorno a casa, una vera e propria chiusura del cerchio, la bonus track “She”: si narra che “She”, pezzo scritto dallo storico collaboratore della band Stephen Coronel, sia stata suonata dai Kiss in occasione del loro primo concerto nel 1973, poi rivista, corretta ed inclusa finalmente nell’album “Dressed to Kill” del 1975. Tre quarti d’ora di musica senza tempo, senza confini: arte intramontabile rivisitata da un artista immenso, il quale trasmette con sublime trasparenze un senso di divertimento ed amore fedele per il vero rock!

(Luca Zakk) Voto: 8/10